custom logo
Metti un venerdì a ImolaLeo Turrini - 22 aprile 2022

Metti un venerdì a Imola.
Tempo brutto.
Macchine da scoprire su un asfalto presumibilmente bagnato.
Metti un venerdì a Imola.
Quando penso che qui ho visto correre l’ultimo Lauda, nel 1985, avverto un brivido lungo la schiena.
La memoria è un fiume azzurro, che fatica galleggiare!
La scontata conferma di Sainz da parte della Ferrari è un gesto saggio valorizzato dalla tempistica dell’annuncio. Nel senso che in un momento così garantire serenità al Gruppo era un dovere.
Metti un venerdì a Imola.
Naturalmente non sono tra quelli che fanaticamente reputano già vinto un campionato appena iniziato.
Ci sono, ci sono. E magari un po’ ci fanno pure.
Sommessamente credo che, se il vantaggio tecnico di Melbourne fosse confermato, la Rossa dovrebbe banalmente approfittarne. Ma tutto resterebbe aperto, anche in caso di successo.
Metti un venerdì a Imola.
Questo non sarà mai un luogo come gli altri. Almeno non per me.
Almeno fin quando sarò in grado di ricordare lo sguardo profeticamente malinconico scambiato con Ayrton quel sabato di Ratzenberger.
Metti un venerdì a Imola.
Stasera in centro vado a discettare con Emiliano Stella Stai Tozzi del suo bel libro su Chris Amon.
Amon tra tante cose significa anche Gilles Villeneuve.
Metti un venerdì a Imola. Forse ci vorrebbe come colonna sonora un vecchio pezzo di Roberto Vecchioni intitolato Ninni.
“…e non sai quanta voglia avrei di dirti/
Che tuo figlio non è cambiato/
Che era solo ma si è aspettato/
Ed è sempre come lo chiamavi tu…”