Ho inaugurato l’esperienza di questo blog ormai quasi venti anni fa.
Le mie scempiaggini hanno collezionato quasi due milioni (due milioni!) di commenti.
Sono grato a chiunque si sia affacciato qui sotto. Mi sono talvolta imbattuto in imbecilli seriali, ma in media ho apprezzato il contributo degli interlocutori.
Su una cosa, da ferrarista, non ho mai cambiato idea.
Dal 2006 in poi, non è mai stata colpa dei piloti.
Possiamo menarcela all’infinito su Alonso e Petrov nel 2010 ad Abu Dhabi o sul fuoripista di Vettel in Germania nel 2018 o ancora su Leclerc che a sentire quel buon uomo di Ukur, bastone della mia vecchiaia eccetera, avrebbe torto anche se doppiasse tutti perché Gesù ovviamente in croce è morto di freddo.
Ma siamo seri.
Hamilton e Leclerc hanno ragione.
Entrambi.
Da marzo hanno fatto chiarissimamente capire che hanno in mano una carriola.
La notata diversità di valutazione tra loro, i piloti, e Vasseur è stata ripetutamente segnalata.
Ci è arrivato pure Ricccris, il nostro giapponese nella giungla (anche il Marchese del Grillo ha diritto al pentimento, dai).
Toh, a Maranello hanno sbagliato progetto.
Toh, i due drivers se ne erano accorti subito.
A Miami, tanto per uscire dall’ equivoco, in sede di commenti radio aveva ragione Lewis.
Quando Hamilton sottolinea i limiti gestionali del Muretto Rosso, è nel giusto. E anche per questo aveva senso metterselo in casa: per migliorare aspetti della prestazione. Ma se la vettura è una utilitaria, arrivederci e grazie. Stiamo indietro la Williams di Albon, mica la McLaren di Ayrton..
Dopo di che, Leclerc è più veloce e Leclerc con una Rossa meno scarsa se la giocherebbe con Piastri e Verstappen (anche qui: o uno è cieco o è in malafede oppure ci arriva).
Concludendo.
A maggio 2025, le uniche certezze Fereari sono i piloti.
Non John Elkann.
Non Benedetto Vigna.
Non Vasseur.
Chiunque ve la racconti diversamente, anche qui sotto, non è un bugiardo.
È un …
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