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Ma Leclerc come guiderebbe a Le Mans?Leo Turrini - 9 novembre 2022

Samba nel week end.

Nell’attesa, torno sulla Ferrari per Le Mans.

Potendo scegliere un equipaggio da tre per la Hypercar Rossa, chi preferireste tra i drivers in attività?

E davvero oggi non è immaginabile essere contemporaneamente pilota di F1 e di Wec, come qui sotto suggerisce il vegliardo Ricccris, che ringrazio per solidarietà generazionale?Io vado per la mia strada e vorrei un trio Leclerc-Kimi Raikkonen (ha corso in Nascar, quindi non sta in pensione) e Andrea Bertolini, asso sassolese delle ruote coperte.

E voi?

Intanto, buona lettura.

RICCRIS SCRIPSIT

Comunque vada sarà un successo.

Ne sono sicuro. Anche, anzi soprattutto, perché sono passati 50 anni.

Perché lo spirito della competizione è competere; competere per vincere, certo, ma prima di tutto competere.

“Because we are competing, competing to win”. L’ha detto qualcuno piuttosto famoso e pratico della cosa.

La nuova avventura della Ferrari nel “Mondiale Marche” – si, oggi si chiama in un altro modo, ma con quei nomi illustri a competere non puoi chiamarlo solo “WEC” ! – è iniziata; la macchina c’è, ed è bella come solo un sogno può esserlo.
Per i piloti vedremo, ma non penso che sarà quello il problema.
Anzi, forse il problema potrà essere l’abbondanza, perché quale pilota non vorrebbe salire sulla 499P e vivere la rinascita della fenice, della vecchia avventura ?

Ma per affrontare le gare di durata ci vuole un altro spirito…non è più il tempo dei piloti polivalenti…i Bandini, Surtees, Parkes, Giunti…che passavano senza problemi da una F1 ad un prototipo e viceversa.
Un pilota di F1 può farne una, due, ma per stare dietro all’intero campionato ci vuole una specializzazione – ed una disponibilità – che non si conciliano con le pretese di una F1 diventata invadente e schizofrenica, con le sue 24 gare in 10 mesi.

Il mio cuore di vecchio ferrarista mi riporta ai tempi delle favolose 1.000 km di Monza o del ‘Ring, delle 12 ore di Sebring; a quelli delle 24 ore di Daytona e Le Mans, con la prima che ci regala la gioia di quel trionfo in parata “a casa loro” facendo incazzare H. Ford, che decide di schierare ben 8 macchine in terra di Francia pur di battere questi presuntuosi italiani… Gare estere che si potevano poco o nulla seguire in diretta… al più qualche collegamento radio, rimandando il godimento ai resoconti più puntuali che si potevano leggere sulla Bibbia di allora, l’Autosprint del grande Marcello Sabbatini.

La storia del MM ha pagine incredibili, come quella di una famosa 1.000 km del Nurburgring in cui partecipa una piccola vettura rossa…è la gloriosa Dino 166P, che con un piccolo 1.600 si permette il lusso di battere le Porsche 204/6 con motore 2 litri ! Ancora una volta “a casa loro” !
O quella dell’anno seguente in cui la sorella maggiore di quella 166, diventata nel frattempo 206, solo per colpa di un tergicristallo difettoso non batte la Chaparral 2D col suo mostruoso motore (tradotto: un 2 litri contro un 5,3 !).

Maledetto tergicristallo…il diavolo si nasconde nei dettagli.

E tante tante altre, che per raccontarle tutte ci vorrebbe più di un libro, non certo un post.

Certo, gare che durano ore e ore possono riservare lunghi periodi di stanca, ma poi accade qualcosa che vale tutto il tempo vissuto in attesa; andate a vedere la cronaca degli ultimi 3 giri della 24 di Le Mans del 2016…avete mai visto un TP di 70 anni, rotto ad ogni emozione, piangere in diretta tv mentre la gara lo pugnala al cuore ? E tre minuti dopo, ma un giro troppo tardi, la macchina riparte…un giro troppo tardi.

Posso assicurarvi che veniva da piangere anche a me con lui; chi non lo ha visto in diretta lo cerchi su youtube, ne vale la pena…guardatevi i visi impenetrabili dei giap nel drammatico contrasto con le mediterranee lacrime di Hugues de Chaunac.

Potrà il nuovo MM rubare consensi e spettatori alla F1 ?

“No, io questo non creto…” (cit.)

Troppo diversi il modo di correre – che ci crediate o no, a volte si spinge più in uno stint di una “6 ore” che in uno della F1…questo andrebbe spiegato più diffusamente, ma non è questo il momento – e le regole…i giovani non hanno tempo “da perdere” davanti alla tv. E questa F1 un po’ “di plastica” sembra stia piacendo molto a questi frettolosi.

Eppure…eppure…

Ditemi: come si fa a resistere al fascino di una gara in cui torna una Ferrari dopo mezzo secolo ??

Come si fa a non andare magari una volta a Monza, o almeno sedersi davanti alla tv o al pc – e questa potrebbe essere la chiave per coinvolgere i più giovani… – a vedere il gotha dell’automobilismo sportivo che si insegue alle curve di Lesmo, all’Eau Rouge, sul cemento di Sebring o nella notte di Le Mans ?

E mi piace pensare a quanto sarebbe piaciuto a Furia poter vedere questo ritorno…lui che di gare di durata ne ha vinte a iosa…lui che magari in quell’ultimo giro del 2016 invece di farsi uscire le lacrime sarebbe esploso in un “cat vegna un cancher…”.

Lui, il genio, il gigante che la 330P4 l’ha creata al tecnigrafo…

Altro che CFD.

Comunque vada, sarà un successo !

Ne sono sicuro.