Della sospensione miracolosa Made in Ferrari riparleremo, così come dei piani di Vasseur per il 2026.

Intanto, su due ruote.

Ma Martin ci è o ci fa?

Al posto dell’Aprilia voi vi fidereste dello spagnolo?

Ecco l’opinione del Tommaso Buscetta degli editorialisti su due ruote, il pentitissimo (a proposito di Marc Marquez) Roli.

Buona lettura.

ROLI SCRIPSIT

Alla vigilia della gara di BRNO torniamo a parlare di MotoGp fissando tre punti indelebili.

1) Giovedì pomeriggio Jorge Martin, campione del mondo in carica, ha giurato fedeltà allAprilia per tutto il 2026.

2) Marc Marquez incontrastato ed incontrastabile leader della stagione.

3) Pecco Bagnaia in crisi profonda e (pare) senza via di uscita.

Martin:

“Non vedo l’ora di tornare in moto, sono molto felice che sia finalmente arrivato questo momento” ha dichiarato il campione del Mondo in carica,insieme ad Aprilia dobbiamo lavorare tanto, perché abbiamo un grande potenziale per fare bene. Adesso è il momento di iniziare a costruire e di fare un bel finale di stagione”.

Paiono svaniti i fantasmi dello stop per problemi fisici come paiono evaporate le sirene di HRC che voleva fermamente “Martinator” in sella alla RCV-Gp 2026

D’altra parte la Honda, nonostante gli evidenti miglioramenti apportati dal team di Romano Albesiano in corso di stagione, non è minimamente paragonabile alla nera di Noale finora unica a contrastare le Ducati.

Ma è credibile il ripensamento di Jorge?

Sincero o costretto dal diktat di Ezpeleta e dalla ferma posizione di Massimo Rivola?

Aprilia si gioverà del talento iberico migliorando ancora le eccellenti prestazioni ottenute dal ruspante Bezzecchi oppure perderà il treno per l’ingaggio di un altro Top Driver?

Su MM93 c’è ben poco da dire se non che era meglio se stavo zitto nel 2024.

L’Affaire Bagnaia però è ben strano, le bocche sono cucite su tutti i fronti, anche dalla mia “back door” che ha sempre funzionato. Non credo a nessuna sudditanza psicologica così come rifuggo e rispedisco al mittente ogni ipotesi di complotto, semplicemente si è configurata un’altra congiunzione astrale tipo Ducati/Stoner 2007.

Non per questo Valentino Rossi si trasformò in un brocco all’improvviso scendendo dalla Yamaha vincente e salendo sulla creatura rossa di Filippo Preziosi.

A volte le cose vanno, altre volte no e guidare una MotoGp non è ancora roba per tifosi da bar.