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Io, Leclerc, Tavelli e SainzLeo Turrini - 23 luglio 2022

Mi piacerebbe portare nella sala di redazione di Race Anatomy quelli che vivono le cose con la mia stessa passione. Averli lì, con mio fratello Fabio Tavelli, a consumare l’ansia di un’altra domenica da Gran Premio intollerabilmente crudele per le coronarie.
Mi piacerebbe che gli odiatori in servizio permanente effettivo, quelli che “la Ferrari è una squadra gestita malissimo, c’è un complotto spagnolo contro Leclerc, Sainz è un nemico e bla bla bla”, insomma, prendessero atto di quanto sono citrulli. Non lo faranno, continueranno a spargere veleni, tenteranno persino (inutilmente) di accedere qua sotto.
Poveracci.
Badate.
Io non vengo qui a dire che Leclerc vincerà il mondiale. Anzi, come ho spiegato temo fortissimamente accada l’opposto. E già che ci sono, il mio favorito per il Castellet è Verstappen. Ma può darsi che il menù di Carletto l’altra sera dalle mie parti a Fanano (spaghettoni al tartufo, scaloppine al limone, il dolce ha detto che lo aspettava in Francia…) sia di buon auspicio.
Però, davvero, questa Ferrari qui, la Ferrari di Mattia Binotto, ci sta facendo vivere una estate incredibile. Siamo a otto pole su dodici e abbiamo una Squadra che, pur fra errori ed incertezze, rema nella stessa direzione.
Come sia stato possibile negarlo, come sia stato possibile ipotizzare processi (stalinisti) per chi ci ha restituito una emozione così, sia pure senza certezza di lieto fine, ecco, credo spieghi molto a proposito della devastazione mentale figlia del web.
Ci si sente domani sul tardi, se sono ancora vivo.