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Ferrari, cosa aspettarsi dall’ad VignaLeo Turrini - 9 giugno 2021
  1. Vi avevo detto che la Ferrari aveva scelto il nuovo amministratore delegato.

    Ora c’è anche l’ufficialità. L’italiano Benedetto Vigna, manager di scuola STMicroeletronics, una delle più importanti realtà tricolori sul fronte dell’innovazione, prende il posto che fu di Camilleri.

    Aziendalmente l’operazione ha molto senso, se si pensa alla rivoluzione tecnologica nell’automotive.

    Per noi che ci affanniamo attorno alla F1, c’è spazio per un auspicio.

    Vigna era bambino nei giorni della Rossa di Lauda.

    Era ragazzo ai tempi di Gilles.

    Era già in carriera quando Schumi inaugurò l’epopea del Dream Team.

    Se queste cose le ricorda e se hanno significato emotivamente qualcosa per lui, ce lo dimostrerà intervenendo a sostegno del reparto corse.

    Perché, attenzione!, in Ferrari l’ad è il capo azienda e non per niente Montezemolo (tranne un brevissimo periodo) e Marchionne occuparono anche quella carica.

    Montezemolo e Marchionne non sono certo stati estranei alle cose di Formula Uno.

    Vedremo.

    Per ora, buon lavoro a Vigna (che debutterà nel ruolo a settembre. Just in time per Monza, quando si dice la coincidenza…)