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F1 team 2022, le pagelle by DuchessaLeo Turrini - 3 dicembre 2022

Scena.

Commemorazione di Mauro Forghieri al Museo Casa Natale Enzo Ferrari.

Arriva un dirigente del Cavallino.

Mi fa: certo che i suoi interlocutori sul blog si divertono un mondo, con le ipotesi sul dopo Binotto!

Continuate pure a divertirvi.

Sotto, il Pagellone dei team per la stagione 2022, a cura del mio badante, il prode ingegnere Romeo Duchessa, che sempre ringrazio.

DUCHESSA SCRIPSIT

Ranking F1

Williams voto 6

Nonostante l’ultimo posto ha segnato 8 punti con 3 piloti. Il merito di aver lavorato in maniera decente in pista, mettendo spesso il buon Albon in discrete posizioni e valorizzando De Vries.
La FW44 inizialmente era un’auto interessante solo sul dritto, il cambio di design l’ha resa meno problematica.

Alpha Tauri voto 5

È tra le delusioni della stagione. Con Gasly in uscita e Tsunoda ancora altalenante, l’auto non ha quasi mai brillato, tra iniziali e persistenti problemi di Porpoising. In nessuna condizione è sembrata a suo completo agio, viaggiando sempre nell’insufficienza. Questo ci dice che non ha avuto un punto chiaro di forza. Forse da rivedere alcuni ‘collegamenti’ con Red Bull.
Servirà un nuovo pilota trainante nel 2023. De Vries sarà in grado? Monza direbbe di sì.

Haas voto 6.5

Ha fatto un chiaro passo avanti beneficiando delle idee e dei pezzi di chiara ispirazione Ferrari. Il problema con Mazepin ha riaperto un’ottima strada con K Mag, tornato più maturo. Di contro mettendo in crisi Mick. Un lavoro interessante fino alla 7/8 gara quando sono stato persino in lotta con le Mercedes. Dopodiché hanno mollato lo sviluppo per mettere più soldi sulla 2023. Abbiamo visto sempre le solite 2 configurazioni di ala…

Aston Martin voto 5.5

Ci si aspetta sempre di più da un team con risorse umane e tecniche importanti. L’idea di design iniziale è stata subito bocciata dalla pista, l’ex braccio destro di Adrian Newey ha perfezionato il cambiamento dell’auto portandola verso l’idea RedBull e ha fatto bene.
Vettel ha fatto un grande finale ma da solo non è bastato per portare 15 milioni in più al team.
Stroll con Fernando dovrà essere un po’ più attento a quello che fa.

Alfa Romeo voto 7

Obiettivamente pretendere più del 6 posto non era possibile. L’auto è nata con alcuni pregi tra cui: la semplicità di utilizzo, 3 decimi di leggerezza e una certa agilità rispetto ai rivali.
Poi è migliorata poco sulla lunga durata. Qualche problema con la PU Ferrari. Bottas ha fatto bene ma non benissimo rispetto a un discreto esordio di Zhou.

Mclaren voto 6

Non ha impressionato come invece avrebbe potuto. James Key (il Dt) è molto bravo ma non ha spinto in nessuni direzione chiara. Forse approcciando un progetto a lungo termine. Arriveranno nella mischia che conta nel 2024. Lando Norris è un gran pilota e avrebbe meritato di più dall’auto, Ricciardo lo è stato, tornerà ad esserlo? Intanto è tornato a casa.

Alpine voto 7

Più che all’auto, ai piloti. Molti guasti hanno fermato Alonso che avrebbe potuto finire sopra Norris. Ocon ha capitalizzato bene senza acuti indimenticabili. Comunque un potenziale c’è stato e finire sopra la Mclaren non era così prevedibile. Come a Maranello, anche a Viry-Chatillon stanno lavorando forte sull’affidabilità della power unit.

Mercedes voto 6

Di stima. È la media tra un inizio stagione da 4 e una seconda parte da 8, intesa come sviluppo tecnico. Il team di Toto Wolff ha saputo reagire con molto forza ad un errore grave che è stato quello di ignorare completamente il saltellamento. Anche gli altri hanno avuto problemi ma hanno gestito velocemente il problema. La W13 è passata dall’essere inguidabile, a diventare lunatica, e poi quasi ‘diva’. Termine che si usa quando trovi picchi di prestazioni solo a determinate condizioni.
Russell ci ha colto la prima vittoria, non la dimenticherà. Lewis non vorrà più guidarla, neppure ai festival.
Il finale sembra promettere molto.

Ferrari voto 7

Nonostante tutto. Nonostante tutti. La F1-75 ha iniziato molto bene sin dai test. Molto forse troppo oltre le attese. Tecnicamente si erano combinate le premesse giuste per una stagione importante. Poteva essere importantissima? No. Magari con scelte tecniche e strategiche ideali sarebbe potuta arrivare qualche bella vittoria in più. Ma non c’è stata l’affidabilità necessaria, cosa che era stata messa in conto ma non i questi termini.
La fortuna invece latita da Singapore 2008. Prima o poi tornerà anche a Maranello.
Magari chi arriverà raccoglierà i frutti lasciati da Mattia Binotto, il quale ha accentrato su di sé molto, per aprire l’ombrello.
Magari andrà peggio. Normalmente cambiare per sacrificare toglie pressione, qui invece si è riusciti nell’impresa di aumentarla, speriamo ne valga la pena.
Ora toccherà ai nuovi innesti, mixati a promozioni interne perché dubito sarà solo una figura a poter sostituire ‘in toto’ Mattia, provare l’impresa. Qualcuno è molto dispiaciuto, qualcun altro dice che era già tutto programmato e il progetto non ne sta risentendo. Vedremo quale corrente avrà avuto ragione.
Umilmente raccomanderei un profilo molto stimato che abbia i canali giusti di influenza con la Federazione, perché li c’è da fare un importante salto di qualità.
Non mi rimangio quello che ho detto a inizio stagione: Ferrari ha risorse insospettabili e potrà sempre tornare in alto, il problema sarà sempre restarci.

RedBull voto 9

Non è 10 per la macchia riguardante il budget Cap. Non c’è la lode per aver mancato il secondo posto di Perez. Potremmo dare lo stesso il bacio accademico a Newey e Verstappen. La RB18 – al contrario della Mercedes – è nata benissimo, nonostante il sovrappeso. Entrambe hanno lottato duro nel 2021, ma il team di Adrian Newey (che ebbe anche un brutto incidente l’estate scorsa) non si è fatto distrarre ed è rimasto molto forte. Nel corso dell’anno sono stati abbattuti 12 Kg che valgono 4 decimi oltre allo sviluppo (non sempre andato liscio). La direttiva tecnica 39 non li ha toccati, anzi, quindi bravi loro.
Christian Horner che da sempre è il team principal ha acquisito negli anni un peso specifico importante, non essendo mai stato mai messo in discussione dal compianto Dietrich Mateschitz. Nemmeno quando
l’auto non si metteva in moto nei test.
Certamente non essere (per ora) un motorista può aiutare a dissipare le colpe. Ma se c’è un esempio di stabilità qualitativa su cui ragionare è proprio a Milton Keynes.
Non saranno i più simpatici ma certamente i più bravi in tutto.