Che Stefano Domenicali sia destinato a diventare il nuovo Ecclestone non mi sorprende.
Quando la cosa diventerà ufficiale, sarà una buonissima cosa per la Formula Uno.
Mi stupisce, invece, che da Torino/Detroit/Maranello non sia mai partita una telefonata.
Qualcuno forse ricorderà. In tempi non sospetti, cioè pre disastro 2020, io avevo sostenuto candidamente che Brother Steve era l’uomo perfetto per la presidenza della Ferrari.
Amore per il marchio. Conoscenza totale dell’universo aziendale. Passione, ovvia, per la Formula Uno. E infine, grande successo professionale ottenuto in Lamborghini, brand rivale del Cavallino sui mercati.
Di più.
A quella chiamata, che John Elkann avrebbe dovuto fare!, Domenicali avrebbe risposto sì.
E invece.
Pace.
Aggiungo una cosa.
Todt alla Fia.
Brawn e presto Domenicali al top di Liberty Media.
Ma come era bella la mia Ferrari?