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A proposito di Leclerc Jr e ArrivabeneLeo Turrini - 17 gennaio 2020

Prima di fornire altre risposte, un cenno all’ingresso di Leclerc junior nella Accademia Ferrari.
Buona notizia, se saranno confermate le indiscrezioni sul talento del fratellino di Carletto.
Notizia che conferma altresì il peso di Nicolas Todt sulle dinamiche della Scuderia.
Non mi risulta che Vettel abbia fratelli, nella storia del Cavallino rammento i Rodriguez brothers e passo dunque alle risposte.
@giamps. Quello ai danni di Arrivabene non fu un golpe. Banalmente, l’idea di reparto corse che aveva Maurizio era diversissima da quella di Binotto. L’azienda ha scelto Mattia. La storia, intesa come somma di risultati, dirà chi aveva ragione.
@don Pablo. Camilleri crede nell’ottimismo come filosofia di vita. Per lui il bicchiere è sempre mezzo pieno, mai mezzo vuoto.
@dex. Sul budget cap mi ripeto: non è una idea sbagliata, a patto di poter contare su controlli rigorosi. Quanto al 2019, in Ferrari hanno creduto troppo a lungo che il progetto iniziale fosse vincente e invece non lo era. E alla concorrenza non toglierei nessuno, a Maranello debbono credere nella gente che hanno a disposizione.
@albino. Per le strategie di gara ogni team ha una sua struttura. I top hanno anche un supporto “in remoto”. In Ferrari il responsabile delle “chiamate” è Inaki Rueda, ma ovviamente si consulta in tempo reale con Binotto e con gli ingeneri di pista. Di sicuro nel 2019 non sempre le strategie Rosse sono state perfette (eufemismo).
@davide boccardi. Anzi, nel 2020 i top team investiranno tantissimo, per anticipare il budget cap in vigore dal 2021. E quindi sarà doppiamente importante spendere bene i soldi.
@proud. Spesso si fa molto cinema sui ribaltoni Made in Ferrari. A volte ci sono grossi cambiamenti, più spesso si procede per aggiustamenti (vedi ritorno di Resta). La stabilità è un valore quando si pensa di essere sulla strada giusta.
@marcov. Camilleri viene da Philip Morris. Conosce benissimo le dinamiche di potere della F1. Non è certo questo il problema della Ferrari.
@charlene. Ammiro il tuo ottimismo per Melbourne! A me basta vinca una Ferrari. Tra Vettel e Leclerc, vorrei decidesse il cronometro.
@marco. In F1 da decenni decide la macchina, più del pilota. Il manico lo vedi quando due vetture di team diversi stanno sullo stesso piano. Per questo io sogno sempre un campionato equilibrato con tre o quattro scuderie competitive per il titolo. Ma non lo vedo mai…
@rosario. La Ferrari deve progredire in tutte le aree. In tutte, nessuna esclusa.
@paolo. Leclerc ha un supporto molto forte da parte di Nicolas Todt ma è normale, un pilota al top ha sempre una struttura che cerca di tutelarne gli interessi. Ma niente dietrologia, Schumi mica vinceva perché Weber era formidabile nel gestirne gli affari!
@venturino. Binotto ambiva al ruolo di team principal ed è normale avere aspirazioni. Ci è arrivato attraverso un trambusto che poteva essere evitato ma non dimentichiamoci l’addio repentino di Marchionne, che era un totale accentratore. Ci sono successioni che non sono mai semplici da governare.
@XY. Sulle questioni troppo “tecniche” non ho la competenza per rispondere. Su Binotto a suo tempo tentato da Mercedes credo invece fosse Renault a corteggiare Mattia, fermo restando che Totone pur di dar fastidio alla Ferrari ingaggerebbe anche il cuoco di Maranello. Infine, ci manca solo debba preoccuparmi adesso degli equilibri in pista nel 2021!
@mansell82. In Ferrari non sono già proiettati sul 2021, non mi fraintendere. Sanno che a fine 2019 Mercedes aveva ancora un discreto margine e ci stanno lavorando su.
@ceeko. Sul dualismo Arrivabene/Binotto ho raccontato tutto quello che sapevo. I due erano caratterialmente incompatibili ma questo era il meno. Erano opposte le filosofie di gestione e le visioni di sviluppo del reparto corse. Acqua e olio non possono stare insieme. Succede, nella vita.