Rafa Nadal durante l’ultimo allenamento a Indian Wells

 

Rafa non ce la fa, il corpo presenta il conto mentre il coraggio e la forza di volontà della mente ancora non accettano la resa.

Il campione spagnolo è vicino ai 38 anni, e nella notte italiana ha annunciato il ritiro alla vigilia dell’esordio al torneo di Indian Wells. Solo quattro giorni prima aveva giocato a Las Vegas una esibizione contro Carlos Alcaraz, il suo erede. Aveva perso, ma non sembravano esserci particolari conseguenze sulle condizioni fisiche del maiorchino. Nadal però ha spiegato di non sentirsi ancora in grado di competere ai massimi livelli con i rivali: “E’ con grande tristezza che devo ritirarmi da questo fantastico torneo di Indian Wells”, ha scritto in un post sui social. “Ho lavorato duramente… ma non mi sento pronto per giocare al massimo livello in un evento così importante. Non è una decisione facile, anzi è difficile, ma non posso mentire a me stesso e alle migliaia di tifosi che mi seguono. Mi mancherete tutti e sono sicuro che il torneo sarà un grande successo”.

A febbraio era successa la stessa cosa alla vigilia del primo slam stagionale e del Qatar Open.

E siccome il destino è un burlone, al suo posto entra l’indiano Nagal, in teoria cambia solo una consonante, in pratica, con tutto il rispetto, è come quando compri al mercato rionale una maglietta tarocca con la scritta sbagliata…

Tornando seri, da fuori il problema sembra molto semplice: Nadal non accetta di smettere perché sogna di chiudere come la sua straordinaria carriera merita, giocandosi un appuntamento importante da protagonista. Forse l’unica vera possibilità sarà al Roland Garros, staremo a vedere.

Io avevo avuto una netta sensazione, quel giorno in cui mettemmo in prima pagina la foto di un Rafa in lacrime, seduto mano nella mano con Federer nel giorno dell’esibizione d’addio del campione elvetico.

Per me, anche se non vuole ammetterlo, quel giorno si è ritirato anche Nadal.