La nazionale under 17 campione d’Europa

 

 

Ieri Arianna Bovolenta ha vinto il campionato Europeo under 17 femminile con la nazionale italiana, a Vrnjacka Banja in Serbia. Le azzurre allenate da Pasquale d’Aniello hanno battuto in finale la Turchia per 3-1 (25-12, 25-8, 21-25, 19). E’ la quarta medaglia d’oro nella rassegna continentale di categoria per l’Italia, la dodicesima medaglia in assoluto.

Arianna gioca al centro, come papà Vigor che ci ha lasciato ormai undici anni fa. E’ la seconda di cinque figli: la mamma è Federica Lisi, a sua volta azzurra ma in un ruolo diverso, giocava alzatrice.

Da quella notte terribile del marzo 2012, Federica sta allevando i suoi cinque figli: Alessandro aveva sette anni, Arianna ne aveva tre, le gemelline Aurora e Angelica uno. Il quinto, Andrea, arrivò a fine ottobre: Federica era incinta, ma lo scoprì solo dopo essere rimasta sola.

Arianna è campionessa d’Europa, ieri ha fatto 14 punti giocando nello stesso ruolo di papà, dove sta crescendo in uno dei vivai più importanti d’Italia, il Volleyrò Casal de’ Pazzi.

Suo fratello Alessandro che ha lo stesso maestro del padre, Marco Bonitta, poche settimane fa è arrivato secondo con l’Italia nel mondiale under 21, perdendo la finale contro l’Iran solo al tie-break. In finale Alessandro ha fatto 22 punti, ieri anche lui era in campo con lo stesso gruppo che ha conquistato il pass per gli Europei Under 22: contro la Bulgaria battuta 3-0, Alessandro ha messo a terra 18 palloni.

Ora, i figli di Bovo non sono i primi figli d’arte: il volley ne è pieno, anche nelle loro nazionali, come ce ne sono tanti in quelle di De Giorgi e Mazzanti. Loro hanno l’aggiunta di una doppia discendenza propizia, ma sicuramente ci stanno mettendo tantissimo a livello personale.

E gli altri figli d’arte ci perdoneranno, se vedendo due Bovolenta che vincono in maglia azzurra ci si allarga un sorriso diverso, che parte dal cuore.

Dopo di che. La scelta di non portare subito Alessandro nel gruppo della nazionale A, lasciandolo maturare tra i suoi coetanei (in realtà più grandi, perché lui ne ha solo 19, di anni) è sensata e condivisibile, ma sono sicuro che non reggerà ancora a lungo. Se il figlio di Bovo non sarà a Parigi 2024, siete autorizzati a sbertucciarmi.