Conosco Julio Velasco da troppi anni per non sapere che è in grado di usare le parole come vuole, ci ha costruito la sua forza mediatica e se ancora oggi è un personaggio capace di mettere d’accordo tutti, sotto rete, è anche per la sua grande capacità oratoria.

Eppure, proprio perché lo conosco, sono strasicuro che dica la verità quando si dice emozionato nel momento in cui gli viene affidata nuovamente la nazionale femminile italiana: “Sono un po’ emozionato, è una grande responsabilità allenare una squadra che ha ottenuto risultati così grandi e che è stata beniamina dei tifosi insieme a quella maschile”, ha detto oggi al Centro Pavesi al momento della presentazione.

Bene, io credo che l’emozione di Velasco sia la migliore garanzia per tutti noi. Se uno che tra poco farà 72 anni approccia una missione per certi versi complicatissima come quella di rilanciare una nazionale forte ma non semplice da gestire come la nostra con quello spirito lì, possiamo essere sicuri che darà veramente il massimo. Poteva fare il nonno, e invece…spero di arrivare io alla sua età con la stessa grinta.

E la scelta dei due assistenti, Massimo Barbolini e Lorenzo Bernardi, dimostra un’altra cosa: dopo essere stato assente a lungo dalla pallavolo femminile giocata, anche un guru come lui ha scelto di farsi aiutare da uno che è perfettamente aggiornato come Massimo Barbolini, e ad un campione che nel femminile è appena arrivato, ma sta già facendo molto bene con Novara. A Bernardi, per quanto si è capito, sarà affidato il compito di lavorare sul tanto ben di Dio che abbiamo a livello giovanile, con la prospettiva che va già oltre Parigi 2024. Perché il contratto di Velasco con le azzurre va fino al 2026.

Io penso che il Dream Team ce l’abbiamo in panchina, e ce l’abbiamo solo noi.