L’anno scorso fece abbastanza scalpore l’arrivo nel campionato di A2 a Palmi della brasiliana Tifanny, giocatrice transessuale la cui struttura fisica suscitò anche qualche polemica. Oggi Tifanny gioca in Brasile, nella seconda lega nazionale, e un allenatore ha anche lanciato l’idea di creare un campionato a parte, riservato a giocatrici che un giorno erano uomini e oggi sono donne.

Anche una campionessa della nazionale verdeoro ha deciso di intervenire su un tema che si può tranquillamente definire tabù, nel senso che quello che pensa Ana Paula è più diffuso di quanto non trapeli, perché molte persone hanno paura di essere accusate di omofobia, e preferiscono tacere. Ana Paula ha scritto al Cio, al Comitato Olimpico brasiliano, alla federazione mondiale e a quella brasiliana.

La lettera aperta è lunga, se sapete il portoghese potete leggerla qui.

In estrema sintesi, a me sembrano questi i concetti fondamentali e degni di nota espressi da Ana Paula.

  1. “c’è la minaccia di sminuire il valore di competizioni femminili, accettando la partecipazione di atlete che nascono con muscolatura, struttura ossea, capacità polmonare e cardiaca maschile, e giocano con le modalità create specificatamente per donne”.
  2. “la verità più ovvia e rispettata da tutti coloro che sono coinvolti nello spot è la differenza biologica tra uomini e donne. Se non ci fosse, perché stabilire misure e categorie diverse? Basta un’analisi superficiale dell’aspetto fisico di giocatori e giocatrici di basket per capire che non sono intercambiabili”.
  3. “E’ giusto fingere che queste differenze non esistano in nome di un’agenda politico-ideologica?”
  4. “Allenatori di volley in Brasile e Italia parlano di procuratori che stanno offrendo atlete trans che possono giocare tra le donne, uomini biologici che occuperanno posti delle donne. Dobbiamo assistere a tutto questo? Io mi rifiuto”.
  5. “Molte giocatrici non esprimono il loro senso di impotenza per l’assenza di protezione delle istituzioni sportive”
  6. “In 24 anni di attività sono stata esaminata tantissime volte, dentro e fuori dalle competizioni. Uno degli esami più importanti è quello del livello di ormone maschile“.
  7. “Da quando sono adolescente devo provare di essere una donna per mantenere le mie medaglie”.
  8. “Si possono utilizzare esami fatti anni fa nella lotta al doping. Perché questo non vale per esaminare atleti che solo pochi anni fa erano uomini?