C’è di mezzo un grandissimo professionista e artigiano della musica come Marco Caronna, quindi per me è già una garanzia che la musica sia buona. Caronna è il regista di tanti bellissimi spettacoli che la Lega Volley ha mandato in scena in questi decenni, oltre che musicista vero, oltre che compagno di viaggio di Federico Buffa nello spettacolo su Gigi Riva e Fabrizio De André che purtroppo non sono ancora riuscito a vedere, e me ne dolgo assai. E poi Marco ha fatto una cosa che gli invidio tantissimo, ha suonato al Club Tenco, cosa che mi procura un’invidia (buona) purissima.

La notizia del giorno però è un’altra, non l’assenza del sottoscritto dai teatri.  In questo weekend infatti la Lega volley di serie A, che spesso ha idee proiettate nel futuro, presenterà agli spettatori dei palasport una playlist molto speciale: una “libreria musicale libera da diritti appositamente creata per essere colonna sonora delle gare di Serie A, e che solleverà club e atleti dalle problematiche sempre più pressanti dei diritti d’autore legati alla musica nei palasport”, dice la nota dell’ufficio stampa. Caronna ha messo in sala di registrazione una serie di musicisti professionisti, e insieme hanno composto la “Soundtrack Volley”, la colonna sonora che sottolinerà i diversi momenti dello spettacolo delle partite. Sono 101 nuovi brani musicali: finora quasi sempre si usavano ‘stacchetti’ presi da canzoni famose, adesso il…juke-box della Lega sarà a disposizione nei palasport e sui social media dei club.

“Abbiamo deciso di trasformare una criticità in un’opportunità“, dice il presidente di Lega Massimo Righi, “Abbiamo scelto di osare, di creare la nostra musica”.

Il problema era economico: ogni volta che un brano ‘famoso’ veniva usato per sottolineare l’ingresso in campo di una squadra o per riempire un time-out, arrivava una richiesta (legittima, per carità) di pagamento del diritto d’autore. Così la Lega ha risolto il problema, e qualcosa mi dice che presto l’idea sarà copiata, come capita spesso a quelle che nascono nel volley.

“Questi primi 101 pezzi sono stati scritti pensando a uno dei nostri atleti che attacca un pallone, a una difesa miracolosa, a un muro poderoso, all’urlo del pubblico o a una clip che guardiamo col cellulare su YouTube o sui social. Sono tracce dedicate al nostro mondo con la testa tra le nuvole, composte ad hoc da artisti di talento ed esperienza, con un suono curatissimo. Rock, dance, ballad, epic, action, sono i generi che in questi anni ho potuto ascoltare mentre accompagnavano le performance sportive”, ha detto Caronna.
Del quale io mi fido ciecamente.