Mentre le ragazze entrano nel vivo del loro mondiale fin qui impeccabile e senza macchia, il ct degli azzurri Fefè De Giorgi viene giustamente intervistato da tutti, va in tv, ci manca solo che gli facciano benedire i bambini ;-).

Battute a parte, Fefè si è concesso in una bella intervista all’agenzia Agi nella quale ha detto cose che mi sembrano interessanti oltre il discorso puramente sportivo. Cosa che a questo blog sta a cuore da sempre, come spiega anche il sommario del nome prescelto. De Giorgi ha raccontato di aver scelto i ragazzi “sulla base di qualità tecniche e fisiche, indagando anche se i giocatori avessero cultura del lavoro, perché l’allenamento è importante”.

Secondo punto, molto moderno: l’uso e il peso dei social. “Ho curato il senso di squadra: niente cellulare a tavola perché è un momento di condivisione, voglio vedere i ragazzi tutti insieme, che si confrontano, sorridono, si prendono in giro. E che si siedono e si alzano tutti insieme: è solo una forma di educazione, ma è il senso del rispetto degli altri. Abbiamo lavorato anche sulla gestione dei social, come stare più accorti e cosa postare, loro sono già bravi ragazzi, ma ripeto, quando indossi la maglia azzurra, hai delle responsabilità. In questo sono molto fortunato avendo un capitano e vice esemplari”.

Punto tre, l’età e i valori: “Questo progetto ha scommesso sul cambio generazionale di giovani talentuosi ed è diretto verso le Olimpiadi di Parigi 2024, scadenza del mio mandato da allenatore. Voglio sia un percorso valoriale e tecnico allo stesso tempo”.

Punto quattro, l’onore: “Ciò che mi rende felice è soprattutto sapere che la squadra trasmette orgoglio e una bella pallavolo. Non potrei chiedere di più”.

Ecco, non so a voi, ma a me sentir parlare di educazione in questi tempi barbari fa ancora un certo effetto. E anche se nello sport bisogna anche essere un po’ figli di buona donna, in campo, devo dire che l’impressione che mi dà questo gruppo da fuori è proprio quella di un insieme di persone che sanno ottenere il rispetto dandolo ai compagni.