E’ difficile parlare agli italiani di baseball, e il problema non è tanto il gioco (che comunque è complicatissimo), né la barriera culturale che pure esiste, perché da noi i giochi fatti di lunghe attese non hanno molta fortuna.

No, credo che il problema di base sia che manca quell’intreccio con la storia degli Stati Uniti che ha reso il baseball una piccola religione esclusiva, oltre Oceano. Qualcuno potrebbe obiettare: da noi anche il calcio è così. Ma in realtà è molto diverso, agli italiani (generalizzando molto) interessa soprattutto se la loro squadra vince, non come, non se è giusto o no.

In più c’è la componente razziale, che negli Usa ha caricato le parabole di alcuni campioni di significati ulteriori, non paragonabili al riscatto sociale che il calcio e lo sport in generale hanno offerto ad alcuni figli di realtà povere del nostro paese. Essere un afroamericano o un ispanico che ce la fa nel baseball o nel basket in America è comunque diverso, credo, dall’essere un outsider in Italia.

E’ anche per questo motivo, probabilmente, che due notizie legate al baseball sono state trattate in modo diametralmente opposto negli Stati Uniti e nel resto del mondo. La prima è quasi frivola, la seconda triste, perché si parla di un lutto, ma utile per riflettere e per non dimenticare.

La prima è la vendita all’asta della figurina del 1952 di Mickey Mantle per la cifra record di 5,2 milioni di dollari. L’ha comprata l’imprenditore e attore Rob Gough, che ha stabilito il nuovo record battendo i 3.93 milioni che nell’agosto scorso erano stati spesi per la figurina di Mike Trout. Mickey Mantle è una leggenda soprattutto sportiva, ha vinto 7 volte le World Series, le finali del campionato americano di baseball. Per farvi capire quale sia il significato di questo sport  nell’immaginario collettivo americano, può essere utile consultare qui un interessante articolo che riportava una classifica, evidentemente da aggiornare, dei cimeli più costosi nella storia dello sport.

Oppure, se più dello sport vi piace la letteratura, potete leggervi Underworld di Don DeLillo, un romanzo clamoroso che attraversa le vene degli Usa seguendo il percorso di una pallina da baseball.

L’altra notizia è più recente, ed è la morte di Hank Aaron. L’uomo che cancellò il record di Babe Ruth, forse l’unico giocatore di baseball conosciuto anche da chi il baseball non l’ha mai seguito. Prima di arrivare a un traguardo così importante, aveva giocato nella Negro League, nella quale erano segregati i giocatori di colore. I suoi fuoricampo sono stati importantissimi anche sul piano sociale. Ad Aaron, che finì molte volte nelle strisce di Snoopy, si ispirò anche un certo Cassius Clay-Mohammed Alì.

E insomma no, non è solo baseball.