Qualche pensiero in ordine sparso, seguendo una logica che potrete anche non condividere.

 

Andrea Gardini ha appena vinto lo scudetto in Polonia, con lo Zaksa. La notizia la potete leggere qui.

Io non lo so che cosa deve fare ancora il Gardo, prima di trovare una panchina in Italia.

In generale, i nostri allenatori all’estero fanno scuola, nel senso che sono tanti quelli che negli ultimi anni, in paesi diversi, con culture diverse, investimenti diversi, si sono tolti belle soddisfazioni, sia nel maschile che nel femminile.

A me sfugge il motivo per cui gente che evidentemente sa insegnare a chi parla un’altra lingua non possa essere una vera risorsa per colmare il ritardo che abbiamo nella preparazione di nuovi giocatori per il ciclo della nazionale.

Soprattutto se è vero, come è vero, che il ct Blengini si è dovuto inventare una stagione con ragazzi che in larga parte hanno visto pochissimo il campo in serie A e che forse saranno il futuro del nostro volley.

Tra questi giovani c’è il figlio di Gardini, Davide, matricola dell’anno negli Stati Uniti, dove ha giocato per Brigham Young University. Uno che non ha avuto paura di andare dall’altra parte dell’Oceano, per emergere.

Nel gruppo dei convocati dal ct ci sono anche il figlio di Cantagalli e quello di Recine. Siccome li aspettavo dall’agosto di due anni fa, come potete leggere qui, sono ovviamente contento che siano arrivati.