La regione non sarà la stessa, la tornata elettorale sì. Erano insieme a Londra nel 2012, quando l’Italia vinse la medaglia di bronzo, ora saranno avversari anche se a centinaia di chilometri di distanza.

Mauro Berruto e Gigi Mastrangelo alle Olimpiadi di dieci anni fa avevano gli stessi colori, quelli azzurri dell’Italia. Stavolta saranno avversari, anche se non direttamente: l’ex ct è passato come narratore alla Domenica Sportiva, ma è da tempo componente della segreteria nazionale del Pd, se Renzi non avesse detto a Letta di…stare sereno probabilmente sarebbe anche diventato sottosegretario allo sport, a suo tempo, visto il rapporto con l’attuale segretario. Il centralone di origini pugliesi, ma trapiantato a Cuneo, una volta appese le ginocchiere al chiodo ha avuto alcune esperienze televisive in cui ha sfruttato il fisico statuario (ma devo dire che la scena più bella, quella nel film ‘La Vita Spericolata’, è anche recitata molto bene).

Berruto è torinese e torinista da sempre e nella sua città sarà capolista alla Camera per il Pd: un percorso coerente con gli ultimi anni trascorsi fuori dallo sport, dopo l’esperienza come direttore tecnico della nazionale di tiro con l’arco. Sta già basando la sua campagna su temi che gli sono cari da sempre, in particolare quello della diffusione della pratica sportiva di base. Prima che saltasse il banco del governo Draghi, era ormai ad un passo l’inserimento dello sport nella nostra Costituzione, passo sicuramente importante almeno sul piano ideale.

Mastrangelo è uno juventino trapiantato a Cuneo, dove ha provato senza grande successo ad entrare in consiglio comunale, chiudendo la sua corsa alle amministrative con 57 preferenze. Ma questo non ha modificato la stima ricambiata di Matteo Salvini, che ne ha fatto il responsabile del Dipartimento Sport della Lega. Stavolta sarà candidato per un posto in parlamento, ma nella ‘sua’ Puglia, visto che il Mastro è originario di Mottola.