Sabato pomeriggio ho voluto “collaudare” quella tanto discussa Arcisate-Stabio, la linea ferroviaria che porta fino a Bellinzona, ma la mia destinazione era Lugano. Non sto a soffermarmi sulle bellezze di questa splendida città, ma voglio solo parlare del treno, il Tilo, e di un viaggio “quasi” perfetto per la puntualità direi molto svizzera, per le carrozze molto luminose, pulite, silenziose e comode; ma per quella mania che ho di farmi controllare il biglietto di viaggio, all’andata dell’addetto a questo utile servizio manco l’ombra ho visto. Enzo Bernasconi, Varese

 

Il nostro lettore ha saputo creare, con molta abilità, quasi da giallista, un clima di suspense: comparirà o non comparirà (sottinteso il controllore tanto aspettato)? Per scoprirlo basta leggere il seguito della mail. «Riempita la mia riserva di aria buona e lustrata la vista con i colori del lago, verso sera ho fatto ritorno a Varese ormai rassegnato per la mancata presenza del personale viaggiante, ma, ‘allegria’, alla penultima fermata utile prima del termine corsa, ecco che si è materializzato in carne e ossa un gentilissimo giovanotto in divisa che mi ha in parte risollevato il morale perché ritengo che quando ci si serve di un mezzo pubblico, appunto come il treno, sia nostro dovere pagare il biglietto e sia un diritto di chi ci mette a disposizione questo valido servizio, verificare che i ‘portoghesi’ non la facciano franca». È comparso. È comparso. L’attesa del nostro civilissimo viaggiatore è stata premiata, almeno nel viaggio di ritorno. Soltanto una settimana fa abbiamo pubblicato la mail di un altro lettore che si chiedeva se, a bordo di un treno in forte ritardo, fosse giusto e opportuno che il capotreno (o controllore che dir si voglia) si presentasse a richiedere agli irritati passeggeri l’esibizione dei documenti di viaggio. Altre ne riceviamo che lamentano invece la cronica latitanza del personale addetto al controllo. Mail molto diverse fra loro, accomunate però da un denominatore: tutte sottolineano l’esigenza del controllo di biglietti e abbonamenti. Enzo Bernasconi, molto simpaticamente, definisce la sua una “mania”. Benedetta mania, dovremmo dire. Da condividere. Da sponsorizzare.

Ai nostri lettori certamente non sarà sfuggita (ma la ripetiamo) la notizia dell’accordo sottoscritto da Fnm e Hitachi Rail Italy per la fornitura di nuovi treni pendolari. L’acquisto, approvato da Regione Lombardia, prevede una quantità minima garantita di 50 treni, 30 a configurazione corta (quattro casse) e 20 a configurazione lunga (cinque casse). La quantità massima è di 120. Si tratta di convogli di nuova generazione. Per vedere circolare i primi, inquadrati nella flotta Trenord, si dovrà attendere (un po’ di pazienza, come sempre, amici pendolari) marzo 2020. [email protected]