LO SCIOPERO generale contro il governo è stato un regolamento di conti a sinistra e non produrrà alcuna novità, alcun cambiamento di rotta. Ha avuto un sapore d’antico, ricordando i tempi in cui la Cgil faceva da cinghia di trasmissione del partito. Non potendo più essere cinghia di tutto il partito, lo è stato di una parte di esso, quella conservatrice e autoctona contro quella di Renzi, che non ha fatto nulla per ingraziarsi la vecchia guardia. Da questo punto di vista il Bullo di Palazzo, come lo chiamano, ha buoni motivi per diventare com’era Craxi per i comunisti dell’epoca. Uno odioso, arrogante, antipatico. Non sono argomentazioni politiche ma alla sinistra vecchio stampo bastano per dividersi e inventarsi un nemico.

La Camusso erede di Lama? Si fa fatica a pensarlo. Non foss’altro perché Lama, che era il capo dei capi sindacali, per quanto organico al Pci non considerva sempre facile fare da stampella e quando lo pensionarono gli dettero un ufficio alle Botteghe Oscure, che egli ben si guardò dal personalizzare perché fosse ben chiara la sua diversità dall’apparato. La statura poi… diciamo la verità. Ma non facciamo i nostalgici, ce ne sono già troppi. Piuttosto è il caso ricordare due parole che Luciano Lama disse quando se ne andò dalla Cgil il 2 marzo 1986, trent’anni fa. Disse: “Non abbiate paura delle novità, non rifiutate la realtà perché vi presenta incognite nuove e non corrisponde a schemi tradizionali, comodi ma ingannevoli”. Sembra parli del Jobs Act. Lama disse anche: “Se uno sciopero non è capito dall’opinione pubblica si traduce comunque in un insuccesso”. Difficile pensare che i disagi nelle strade, nelle scuole, negli ospedali siano stati capiti e accettati dai cittadini. Abbiamo dato l’immagine di una vecchia Italia. Siamo rimasti l’unico paese al mondo che ferma i treni infischiandosene delle conseguenze. Come se potessimo permettercelo. Come se i nemici fossero quelli che vanno a lavorare, prendono il treno o hanno i figli a scuola. Che sia stato uno sciopero utile è difficile dire. Non è stato una prova d’orchestra semmai una stecca. Se è stato contro il governo ha fallito perché il governo resterà al suo posto. Davvero difficile dire cosa sia stato. Che sia stato tempo perso?

di Giovanni Morandi