MAI, CHE si ricordi, nella storia della Nato c’è stato un precedente paragonabile allo strappo che c’è tra Europa e Stati Uniti sulla guerra in Ucraina. E già questo è un prezzo molto alto, forse troppo, che sta pagando l’Allenza che ha sempre fondato la propria forza oltrechè sulle buone ragioni sulla capacità di mantenere un’unità monolitica. Capita di leggere attacchi alla Nato da parte di osservatori di tradizione atlantica che non sarebbero mai stati immaginabili. E ci si chiede allora perché l’America di Obama si sia infilata in tanto avventurismo. Se l’Europa si chiese se valeva la pena morire per Danzica, quando la città polacca era minacciata da Hitler alla vigilia di quello che da focolaio locale diventò un conflitto mondiale, figuriamoci se non si pone la stessa domanda, ovvero se valga la pena morire per Kiev. Alla vigilia di una svolta, che potrebbe portare a un epilogo negoziato oppure a una disastrosa escalation militare con la fornitura di armi agli ucraini, che altro non provocherebbero che l’espandersi di un incendio in Europa.

Gli inviti alla prudenza hanno ancor più una ragion d’essere se si ricorda che alla caduta del Muro di Berlino, ovvero alla riunificazione pacifica delle due Germanie, l’Unione Sovietica di Gorbaciov ricevette l’impegno, sia pure non formalizzato, da parte della Nato a non allargarsi nei paesi ex Patto di Varsavia, sebbene la promessa sia già stata ampiamente violata. Queste osservazioni hanno un loro fondamento se ci si addentra nella storia di un paese, che è sempre stato legato alla Russia e molto poco invece, e non sempre in modo felice, all’Europa occidentale. Parlo della scellerata adesione dell’Ucraina alla Germania nazista, furono oltre 30 mila le SS di Kiev e particolaremente feroci. Parlo di quella cospicua minoranza di russi, oltre il 22 per cento, che sono in Ucraina e che rappresentano la prova dell’intrecciarsi di due popoli e di due destini, che non si sono mai recisi. Nella storia il passato non deve costituire vincolo rigido per il presente o il futuro, ché altrimenti sarebbe la sua pedissequa riproposizione, ma il passato pesa sempre e le mosse avventate si ritrovano sempre alti prezzi da pagare. I consigli dell’Europa all’America perché freni sull’Ucraina non vanno visti solo come opportunismi economici, ma come suggerimenti di chi ne sa di più. E che ha anche di più da pagare.