Oltrepo’. Finalmente si muove, sui tavoli istituzionali di Regione Lombardia e alla Milano Wine Week (7-17 ottobre) nel Distretto di Porta Romana con i suoi produttori. Il focus lombardo sulla manifestazione era su Franciacorta, Distretto di Brera, e Oltrepò Pavese, fermo da decenni nonostante un terroir straordinario, la lunga storia del suo Barbera, gli autoctoni e i bianchi arrivati dal Nord e dall’Est. Perché dopo la sua grande storia, le medaglie come il Barbacarlo di Maga, e il disastro anche sociale, finalmente si metterà ordine premiando la qualità e il lavoro delle cantine che per prime si sono rimboccate le maniche o non hanno mai dimenticato come si fa un buon vino. Si è parlato in Regione di spumante metodo classico Docg (denominazione di origine controllata e garantita), il Riesling, la Bonarda, il Buttafuoco, il Pinot nero e il Sangue di Giuda.

Si potranno gestire in maniera autonoma i disciplinari e la produzione dei prodotti, nonche’ il codice etico di autogoverno per consorzi e consorziati. C’erano i politici interessati e i rappresentanti del Consorzio di tutela vini Oltrepò, di Terre d’Oltrepò, di Torrevilla, del Distretto vino qualità Oltrepo’, di Coldiretti Pavia, di Confagricoltura Pavia, della Confederazione italiana agricoltori (Cia) Pavia, della Confederazione produttori agricoli (Copagri) Lombardia, di Buttafuoco storico e della Camera di Commercio di Pavia. Per farvi capire che è un mondo frammentato e complesso. Regione, Camera di Commercio e Unioncamere finanzieranno filiere e reti fra vino, agroalimentare e territorio. Andate a Porta Romana dal 7 al 14 ottobre, ci sono grand bottiglie.