LA SCHISCÈTA della Vendemmia 2.0. Seby Sorbello e glia mici chef hanno riproposto all’Experia Palace il cibo della vendemmia, sul campo. Due pasti, alle 9 di mattina e nel pomeriggio. L’insalata di baccalà, appena scottato, l’insalata di porcini appena raccolti, il peperone grigliato e le erbe spontanee. «Con la sinistra tenevano il pane e il baccalà – racconta Seby –, con la destra la bottiglia di vino che dava loro il padrone. E mangiavano a sorsi e morsi». Lo spaghetto al prezzemolo che cresce sui muri della vigna, l’aglio, l’olio. Nel secondo pasto veniva portato il Fassu Mauro, il falso magro con la carne in rotolo e dentro uovo sodo, cipolla, peperoni, salame dei Nebrodi. O la salsiccia con i semi di finocchio. La salsa dove era stata cotta la carne ma senza la carne. La mostarda di vino e il cannolo candito. Scorzette di agrumi, pizzuta di Avola, polvere di cannella. La ricotta di casa. Gli chef hanno invece rielaborato la tradizione. In cantina, Giovanni Santoro, Giuseppe Raciti e Giovanni Grasso, con il burger della nonna e la ricetta originale, pasta e fagioli da brivido, una mousse di ricotta che diventa gelato a stecca da passeggio. La sera Seby Sorbello ha proposto il Pesce Agrassato, Pietro D’Agostino un Polpo alla brace con mandorle pizzute di Avola, capperi e datterini al forno. Marco Sacco la Patata sotto Terra, uovo barzotto (di Silvio) con porcini etnei (e terra). Felice Lo Basso il suo risotto buono alla Parmigiana (dadi di melanzane speciali). La visita alla Zappalà, sponsor, ci ha fatto scoprire le Latterie Siciliane e il recupero dei grandi formaggi locali.