Bellissimo e politicamente corretto. Milano ci prova a mettere pesce nei menu pasquali, ma è più facile al Sud, con Pietro D’Agostino, una stella alla Capinera a Taormina, sul mare, maestro di colori, sapori, profumi di storia povera, che ha aperto a due passi dal Duomo Kisté, nell’antica casa Cipolla. Non un bistrot ma una visione minimalista della sua cucina, la selezione dei prodotti a marchio “IO Pietro D’Agostino”, l’idea di un’alta ristorazione democratica, aristocratica e giovane. La formula Easy Gourmet. Lo potrete incontrare a Milano nella Food Week per l’evento Italian Gourmet (6-10 maggio). Pietro, colonna siciliana di Jre e Chic, lancia “un menu studiato, contenuto”. Ugualmente esplosivo. Tessitura sempre elegante, piatti da vivere prima di tutto con gli occhi. Aperto dal mattino alla notte, perfetto per un aperitivo, grande cantina, se siete in zona anche a Pasqua e Pasquetta, vi provoca con i suoi percorsi da Marea a Isola. Iconico il suo polpo, il pesce sulla pietra, sassi che profumavano di mare la pasta dei poveri. La stagionalità della costa e del vulcano. Qualche piatto del Kisté. Rinominare il crudo di mare, arancia limone e sale. Pane croccante profumato al lardo con battuto di pesce di roccia e broccoletti. Mezzo pacchero artigianale con piccoli frutti di mare all’olio e basilico. Agnolotti fuori dalla Norma (con burrata siciliana e melanzana violetta). Trancio di pesce pescato all’amo con verdure spontanee alla menta piperita. Morsi di mare e terra alle tre farine croccanti con intingoli vegetali. E alla Capinera brilla la sua vera stella.