Sanofi e GSK avanti nella ricerca, hanno finalmente in mano un vaccino ricombinante adiuvato che ha raccolto robuste evidenze, tassi di risposte anticorpali neutralizzanti in linea con quelle misurate nelle persone che si sono riprese da Covid. Considerati i tempi necessari per esibire risultati positivi dai trial di fase III, la formulazione potrebbe essere approvata nell’ultimo trimestre di quest’anno, cioè già in autunno.

Con la discesa in campo dei colossi della farmaceutica andrà a regime la più poderosa macchina da guerra di tutti i tempi. Stiamo giocando il secondo tempo della partita contro la pandemia, volendo usare una metafora calcistica, e gli inserimenti nella ripresa sono spesso determinanti. Le proiezioni indicano che la new entry uscirà aggiornata alle mutazioni emergenti della Sars-Cov2 (comprese le varianti D614 di Wuhan e la B.1.351 sudafricana), quindi in prospettiva faremo richiami sintonizzati sugli ultimi comportamenti del camaleonte (vedi variante inglese, variante indiana, variante brasiliana), come avviene puntualmente ogni anno con gli aggiornamenti della vaccinazione antinfluenzale.

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Sanofi e Gsk hanno annunciato in un comunicato congiunto un indice di sieroconversione dal 95% al 100% nella fascia di età da 18 a 95 anni, dopo richiamo, con tollerabilità accettabile senza problemi, alti livelli di anticorpi neutralizzanti a tutte le età, numeri ancora più elevati negli adulti dai 18 ai 59 anni. Questo vaccino in dirittura d’arrivo consentirà di incrementare i volumi delle vaccinazioni, per raggiungere prima l’immunità di comunità, così utile anche ai fini della ripresa economica. Disporremo di prodotti moderni, maneggevoli e sicuri, che si presume potranno essere distribuiti anche in modalità disgiunta, cioè richiami indipendenti dalla griffe del vaccino di partenza (indifferentemente che sia una tecnologia nanoparticelle mRna o vettore virale), in questo modo le sigle nel campo dell’immunologia si rimetteranno in gioco.