Appuntamento il prossimo 31 maggio con la Giornata Mondiale Senza Tabacco, dedicata espressamente ai giovani. L’appello che la Lega Tumori LILT rivolge quest’anno, assieme al ministero (Miur) e all’Anci, Associazione Nazionale Comuni Italiani, prefigura un mondo senza tabacco, invitando a riflettere su quanto il fumo possa essere nocivo tanto per la salute della persona, quanto per l’ambiente.

“Come ormai tristemente noto”, scrive il Presidente Lilt, Francesco Schittulli, “il fumo è tra le principali cause del cancro, in particolare, del polmone, della cavità orale, della faringe, dell’esofago e della vescica; nuoce alla pelle, ai denti, alle ossa e alla fertilità; danneggia il cuore; contribuisce a causare infarti e ictus. Eppure, rispetto ai giovanissimi, continua a scendere l’età della prima sigaretta, tra i 10 e i 13 anni, e nella fascia 13-15, 1 ragazzo su 5 fuma”.

L’avvento della sigaretta elettronica, usata abitualmente più dai ragazzi che dalle ragazze (22% vs 13%), non ha arginato il fenomeno, l’attrazione esercitata dalla nicotina in altre forme, al contrario la Lega Tumori sottolinea che “la diffusione dell’e-cig è ormai paragonabile a quella della sigaretta tradizionale“. Inoltre, nonostante la stretta sulle normative, il 76% dei giovanissimi dichiara di non aver ricevuto il rifiuto di vendita per minore, segno che l’accesso all’acquisto è ancora troppo facile, e all’interno delle scuole, per quanto tra il 2010 e il 2018 siano diminuiti i fumatori nell’ambito degli istituti, (dal 44% al 14% gli insegnanti, dal 56% al 29% gli studenti), la strada è ancora lunga per arrivare a una scuola libera dal fumo.

La produzione di tabacco è nondimeno tra le cause della deforestazione, dice sempre Lilt, e i rifiuti tossici della filiera, senza dimenticare i mozziconi gettati nell’ambiente, contribuiscono all’inquinamento ambientale. Sono numerosi dunque i motivi che spingono a motivare gli adolescenti a una grande call to action, che li vedrà posizionare alle porte degli istituti drappi bianchi con la scritta “Non mandiamo in fumo il pianeta” e impegnarsi in una raccolta collettiva dei mozziconi abbandonati per terra, per dare testimonianza il 31 maggio, nel corso di un incontro tra cittadinanza, rappresentanti delle sezioni provinciali LILT e istituzioni.

“Lo stile di vita sano, da solo, non basta: anche le condizioni ambientali, il contesto in cui si vive, hanno un peso per il nostro benessere” ha detto Schittulli “Ricordiamoci che l’insorgenza del cancro dipende anche dal tipo di aria che respiriamo, così come dalla qualità del suolo dove, ad esempio, si coltiva il cibo che mangiamo. Eppure i dati parlano chiaro: i fumatori sono in aumento e ciò che preoccupa di più è che si tratta di giovani, in particolare ragazze”.

Alessandro Malpelo

QN Quotidiano Nazionale

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