Screening, visita senologica, ecografia, mammografia, risonanza magnetica nucleare. Sono solo alcuni dei mezzi che possiamo mettere in campo per promuovere la salute della donna in senologia. L’oncologo Francesco Schittulli, presidente della Lega italiana per la lotta contro i tumori (Lilt) guarda alla diagnostica strumentale, sempre più raffinata, cui si aggiunge la disponibilità della cosiddetta medicina predittiva, e della genetica. Nel caso del cancro della mammella il traguardo mortalità zero, per gli esperti intervenuti a Roma al seminario Ecm organizzato alla Link Campus University, passa dalla prevenzione, dalla diagnosi precoce e dall’accesso all’innovazione. Secondo Mariastella Giorlandino, presidente di Artemisia Onlus, occorre anticipare l’epoca delle diagnosi. Quest’anno sono attesi 53mila nuovi casi di tumore della mammella, le guarigioni superano l’80 per cento ma si potrebbe raggiungere oltre il 95 per cento di prognosi favorevoli mettendo in atto tutte le strategie che abbiamo. Il cancro mammario colpisce una donna su 8. L’anno scorso ha colpito 52.800 donne, e anche mezzo migliaio di uomini ne hanno sofferto (per confronto, nel 2015 le stime indicavano, rispettivamente, 48 mila e 300). Il trend di incidenza tra il 2003 e il 2018 appare in leggero aumento (+0,3% per anno) mentre continua a calare, in maniera significativa, la mortalità (-0,8% per anno). L’aumento di incidenza è riferito in particolare alle donne di 45-49 anni, e potrebbe essere dovuto all’ampliamento dello screening mammografico in alcune regioni che hanno coinvolto anche questa fascia di età (oltre a quella di 50-69 anni per cui storicamente è attivo lo screening).