Mentre le prime pagine dei giornali sono dominate dai titoli sulla pandemia da Covid-19 la ricerca sul cancro va avanti. Nei casi di tumore al polmone, in particolare, arrivano resoconti confortanti, di prognosi favorevoli su cerchie ben selezionate di pazienti. Prova ne sia la notizia che è stata consegnata alla  Agenzia europea per i medicinali (Ema) una richiesta di autorizzazione all’immissione in commercio di un farmaco per il trattamento del tumore polmonare denominato Sotorasib. Si tratta di una piccola molecola dalle grandi potenzialità, una sorta di Davide contro il gigante Golia. Era stata presentata quando ancora doveva ultimare la fase sperimentale, con la denominazione AMG510. Ne aveva parlato la professoressa Silvia Novello dell’Università di Torino in occasione di un tutorial promosso da Rossana Bruno di Amgen.

La terapia si rivolge a pazienti affetti da carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC) allo stadio avanzato o metastatico, precedentemente trattati con chemio e immunoterapia senza successo, portatori della mutazione KRAS G12C. L’annuncio è supportato da risultati positivi ottenuti dallo studio clinico CodeBreaK 100 che saranno presentati tra meno di un mese a Singapore, al simposio presidenziale dell’International Association for the Study of Lung Cancer (IASLC). Parliamo di una tra le ricerche più impegnative nella ricerca sul cancro degli ultimi quarant’anni, la messa a punto, da parte di Amgen, del primo inibitore della mutazione G12C del KRAS. Oltre al polmone sono stati riferiti risultati promettenti anche nei confronti di altre tipologie di tumori solidi avanzati con medesime caratteristiche a livello molecolare.

Quanti tipi di tumore al polmone si conoscono? “Più del 95% delle forme di carcinoma polmonare – spiega la professoressa Novello, presidente Walce – è riconducibile a quattro tipologie principali: carcinoma squamoso, adenocarcinoma, carcinoma a grandi cellule, e carcinoma a piccole cellule o microcitoma. Nei paesi occidentali, negli ultimi anni, la frequenza dell’adenocarcinoma è in netta espansione, mentre carcinoma squamoso e microcitoma si vedono meno”.

Si definiscono oncogene addicted quei tumori (per lo più adenocarcinomi) nei quali è possibile identificare una alterazione genetica responsabile della progressione tumorale, e pertanto suscettibili di terapie a bersaglio molecolare, capaci di riconoscere e inattivare la specifica mutazione target presente nella neoplasia. I geni RAS sono gli oncogeni più frequentemente mutati nei tumori solidi umani. Tra questi il gene KRAS è la forma più comunemente riscontrata, e determina una attivazione incontrollata dei fenomeni di crescita e proliferazione cellulare, che sono alla base della galoppata tumorale.

L’oncogene KRAS è mutato nel 30% dei casi di adenocarcinoma polmonare. L’attività antitumorale viene esplicata da un farmaco, questo Sotorasib, in grado di riconoscere e legare in modo selettivo irreversibile un particolare amminoacido, la cisteina della proteina associata alla mutazione specifica.

Alessandro Malpelo

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