Due anni di pandemia di Covid-19 hanno provocato uno stress prolungato che ha allargato il perimetro del disagio psichico nella popolazione. Quali sofferenze sono venute a galla? Le risposte sono venute da un campione di un migliaio di esperti di varia estrazione: specialisti in psichiatria, neurologia, geriatria, pediatria e medici di famiglia.

 

I pazienti che avevano un disturbo preesistente (anoressia, bulimia, attacchi di panico, fobie) hanno presentato ricadute o recrudescenza della sintomatologia. Depressione e ansia sono stati i problemi segnalati più spesso, a seguire i disturbi del tono dell’umore. Lo tsunami emotivo provocato dalla pandemia ha fatto saltare i nervi anche a tanti italiani che non avevano mai lamentato problemi psicologici in precedenza.

 

L’indagine rientra nel progetto Serendipity, realizzato col contributo incondizionante di Viatris, presentato nell’ambito del congresso annuale della Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie (SIMG). L’articolo relativo allo studio, pubblicato su Annals of General Psychiatry, reca le firme di Mario Amore, Università di Genova; Maria Felice Arezzo, Università di Roma, La Sapienza; Alessandro Cuomo, Università di Siena; Sergio De Filippis, Villa Von Siebenthal, Roma; Alessandra De Rose, Università di Roma, La Sapienza; Andrea Fagiolini, Università di Siena, Alessandro Pirani, Ferrara; Riccardo Torta, Università di Torino; Silvestro La Pia, ASL Napoli 3 Sud. La ricerca è stata coordinata da Franco Cuomo, del dipartimento di medicina molecolare dell’Università di Siena.

 

“Vogliamo contribuire ad ampliare l’accesso alle cure di cui c’è bisogno – ha scritto Fabio Torriglia, country manager di Viatris in Italia – indipendentemente dal contesto sociale di ogni singola persona. La nostra mission è quella di consentire a tutti di vivere una vita più sana in ogni sua fase”