Quando una persona si trascina, si sente stanca, avverte una perdita di energia, l’istinto a volte sarebbe quello di prendere un caffè o qualche energizzante. Una scossa di caffeina, una botta di taurina o di nicotina, tanto per svegliarsi, è una delle prime cose che vengono in mente. Altri pensano a un calo di zuccheri o di sali minerali. Ma i rimedi improvvisati potrebbero mancare il bersaglio perché a volte, laddove si sente il bisogno di dare la carica, potrebbe esserci un deficit nella regolazione dell’energia a livello di cellula.

Fisiologia umana. La moneta di scambio corrente dell’energia nel corpo umano è una molecola che si studia nei primi anni del corso di laurea in medicina, ed è chiamata adenosina trifosfato (ATP), un booster prodotto da organelli, piccole strutture cellulari chiamate mitocondri.

Sport e divertimento. Quando si è giovani non ci si stanca mai, i bambini sono capaci di giocare per ore senza accusare la stanchezza, tanto che poi, quando hanno esaurito la riserva, crollano di punto in bianco. Con il passare degli anni l’organismo prende peso sotto forma di tessuto adiposo. Fianchi e glutei sono come un magazzino pieno di scorte, ma con la maturità, andropausa e menopausa, si perdono per strada parecchi mitocondri, ci sono meno fornelli energizzanti in grado di bruciare tutte quelle calorie.

Check-up. L’organismo in sovrappeso si ritrova come una macchina con un serbatoio colmo di benzina mentre il motore perde colpi, le candele sono incrostate, il carburatore ingolfato, la cinghia di trasmissione lenta. Mangiamo sempre, si tende a ingrassare fino a sfiorare il diabete, ma tutta quella riserva di calorie, tutti quei chili di troppo, non si smaltiscono più, non si traducono più in energia, ed ecco come si innesca il circolo vizioso, ci sentiamo stanchi e indeboliti, stiamo ore sul divano, eppure si continua a prendere peso. Le persone magre e snelle stressano meno le articolazioni, sono più propense a darsi una mossa, hanno un cuore più forte.

Strategie. “Se avverti un calo di energia, può esserci un problema di ATP, un problema di energia che viene meno a livello delle cellule”, ha affermato Anthony Komaroff, celeberrimo professore e divulgatore scientifico della Harvard Medical School. “Ma ci sono vari modi per aiutare il tuo corpo a produrre più ATP e correggere gli alti e bassi dell’energia. Le strategie più comuni ruotano attorno a pochi concetti base: dieta, esercizio fisico e sonno, consulenza medica, idratazione.

1. Dieta alimentare. Aumenta il tuo ATP con acidi grassi e proteine ​​da carni magre come pollo e tacchino, pesce nobile come salmone, nasello, merluzzo e tonno. Ogni tanto una noce. Mangiare è un’arma a doppio taglio, l’aumento di peso sproporzionato, fino all’obesità, abbassa i livelli di energia spendibile. “I chili in eccesso significano che il tuo corpo deve lavorare di più per muoversi, quindi usi più ATP”, afferma Komaroff. Quando il deficit di energia è un problema, meglio scandire la giornata con piccoli pasti. “Il tuo cervello ha scarse riserve energetiche e necessita di un apporto costante di sostanze nutritive”, dice il medico. “Inoltre, i pasti abbondanti causano picchi di insulina, che a loro volta abbassano rapidamente la glicemia, provocando la sensazione di affaticamento.” Affidatevi al medico per impostare la dieta e fatevi seguire periodicamente.

2. Dissetanti. Quando si tende a disidratarsi, uno dei primi segni è una sensazione di stanchezza. Quindi bere acqua punto e basta. Oltre all’acqua e alle bevande come caffè, tè e succhi di frutta, puoi anche ottenere i liquidi da frutta e verdura liquide che contengono fino al 90% di acqua, prodotti della natura come cetrioli, pomodori, zucchine, fragole, agrumi e meloni.

3. Riposo. La ricerca suggerisce che il sonno sano può aumentare i livelli di ATP. I livelli di ATP aumentano nelle ore iniziali del sonno, specialmente nelle regioni chiave del cervello che sono attive di giorno durante la veglia. La stanchezza potrebbe essere questione di insonnia, occorre rivolgersi al medico se ci sono problemi a dormire regolarmente di notte.

4. Allenamento. L’esercizio fisico stimola energia nel cervello, produce neurotrasmettitori come dopamina, norepinefrina e serotonina, irrobustisce i muscoli, che hanno bisogno di meno energia e conservano l’ATP. Non importa il tipo di esercizio, ma la costanza. Alcune ricerche suggeriscono che 20 minuti di attività aerobica bassa o moderata, minimo tre giorni alla settimana, possono ricaricare anche le persone sedentarie, proprio quelli che si sentono snervati, sfiancati, sfiniti, si ristabiliscono con l’attività fisica guidata da insegnanti competenti.

5. Visita in ambulatorio. Dovresti vedere sempre il medico se avverti un calo di energia inatteso, può essere un avvertimento che va riconosciuto e affrontato per tempo. “La stanchezza è spesso il segnale che qualcosa non va”. La mancanza di energia, astenia, è un segno tipico della maggior parte delle malattie di cuore, delle malattie autoimmuni e del metabolismo, inerzia tipica di alcune neoplasie al loro esordio. Accompagna malattie del sangue tipo anemia (calo dei globuli rossi). La stanchezza è anche prostrazione, esaurimento, abbattimento, un segno comune di depressione e ansia. Una sensazione di fatica fisica, di fiacca e spossatezza avvertita senza aver mosso un dito, può accompagnare a volte perfino l’assunzione di nuovi farmaci.

Alessandro Malpelo

QN Quotidiano Nazionale

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