La prevenzione permette di anticipare e scongiurare l’insorgenza di parecchie malattie, e rappresenta un fattore di sostenibilità economica per il Servizio Sanitario Nazionale. Purtroppo, però, oltre il 40% di connazionali non si sottopone a controlli preventivi o screening di alcun tipo. Lo dimostrano i risultati dello “Stada Health Report”, un’indagine condotta su un campione di 32 mila persone in 16 Paesi, tra cui l’Italia. Secondo questa ricerca, il 42% degli italiani trascura di sottoporsi a check-up, soprattutto uomini e giovani di età compresa tra i 18 e i 34 anni. Solo il 49% del campione intervistato aderisce a qualche forma di attività di prevenzione, come ad esempio visite odontoiatriche o esami del sangue. Gli screening per il tumore all’intestino, ala pelle e la gastroscopia sono invece meno frequenti, con percentuali di adesione molto basse.

 

Le donne sembrano essere in generale più propense a sottoporsi a visite ginecologiche o a programmi di screening per il tumore al seno. Mentre poco più del 40% degli italiani di età superiore ai 55 anni partecipa agli screening per il tumore alla prostata e solo il 9% degli uomini si sottopone a controlli per il tumore ai testicoli.

 

Quali sono le cause di questa scarsa adesione alla prevenzione? Secondo il 29% degli intervistati, la principale causa è la mancanza di conoscenza sugli esami da effettuare o di disponibilità economica. Il 18% lamenta la mancanza di tempo e il 16% ritiene di non aver bisogno di sottoporsi a controlli.

 

Nonostante questi dati poco confortanti, lo “Stada Health Report” evidenzia anche alcuni aspetti positivi. Inaspettatamente, nonostante la crisi sanitaria dovuta alla pandemia di Covid-19, il benessere mentale degli italiani è migliorato. Il 70% degli intervistati dichiara che la propria salute psichica è “buona” o “molto buona”, registrando un aumento del 10% rispetto all’anno precedente. Anche la qualità del sonno è migliorata, con il 67% degli intervistati che dichiaradi riposare bene durante la notte.

 

Il rapporto evidenzia anche le principali preoccupazioni degli italiani, come la paura di perdere un familiare, le problematiche legate alla salute o di carattere economico. Tuttavia, solo il 44% degli intervistati discute di queste preoccupazioni con la propria famiglia o amici, mentre il 24% preferisce non confidarsi con nessuno.

 

Un altro dato interessante riguarda la fiducia degli italiani nel sistema sanitario. Stando al rapporto, la fiducia dei cittadini italiani è diminuita, passando dal 69% nel 2021 al 51% nel 2023, posizionando l’Italia al terz’ultimo posto tra i Paesi coinvolti nella ricerca. In particolare, il problema dell’approvvigionamento dei farmaci preoccupa un terzo degli italiani, soprattutto donne e persone di età superiore ai 55 anni.

 

Nonostante tutto, gli italiani mostrano una grande fedeltà alla farmacia, con il 73% che si rivolge ad essa per i propri bisogni sanitari. Inoltre, il 40% degli italiani è favorevole alla vaccinazione presso la farmacia, una percentuale superiore alla media europea. Infine, l’Italia si distingue per l’uso della ricetta elettronica, adottata dal 76% della popolazione.

 

In sostanza, lo Stada Health Report mette in evidenza la necessità di promuovere maggiormente la cultura della prevenzione in Italia. È importante sensibilizzare la popolazione sull’importanza dei controlli preventivi e garantire un accesso equo ed economicamente sostenibile a tali servizi. È fondamentale coinvolgere le istituzioni, gli operatori sanitari e le aziende per promuovere la salute dei cittadini e garantire la sostenibilità del sistema sanitario nazionale.