Centomila misurazioni su 250 pazienti con scompenso cardiaco seguiti. Questi i numeri di TeleCuore, progetto di telemedicina avviato dall’Ausl di Piacenza insieme a Novartis allo scopo di ottimizzare le prestazioni cardiologiche del servizio sanitario attraverso la modalità a distanza, con meno disagi per gli assistiti, senza dover fare la spola ripetutamente tra abitazione e ambulatori, mantenendo la frequenza dei controlli attraverso collegamenti in remoto con l’ospedale.

Un dispositivo di monitoraggio e a una app hanno trasmesso i sette principali parametri vitali al reparto cardiologia, rilevazioni puntuali giornaliere, o comunque cadenzante, di pressione arteriosa, frequenza cardiaca, elettrocardiogramma, saturazione e peso, per valutare l’andamento nel tempo ed eventuali sviluppi del deficit funzionale del cuore scompensato. A quasi un anno dall’avvio del programma, il bilancio è più che positivo. I pazienti hanno sottolineato la facilità nell’uso dello strumento, nella trasmissione dei dati e nella gestione dei rapporti con i sanitari.

“Nel corso di questi mesi – ha affermato Daniela Aschieri, direttore della cardiologia all’ospedale di Piacenza affiancata da Gianluca Lisè e Benedetta Annamaria Matrone – abbiamo registrato un ingaggio positivo dei pazienti verso il progetto con mediamente 11 misurazioni ogni settimana. Il parametro monitorato maggiormente è la frequenza cardiaca, 4 volte a settimana, seguito dall’elettrocardiogramma, più di 2 volte a settimana. Questa cadenza ben strutturata di rilevazioni consente al personale di intervenire in modo mirato, qualora si rilevi qualcosa che non va. Nel corso dei mesi, grazie al monitoraggio dei parametri, i nostri professionisti hanno attivato, se necessario, contatti telefonici per valutare lo stato di salute del paziente (11% dei casi), variato la terapia seguita (17%), invitato il paziente a recarsi in ambulatorio per una visita di persona (7%) o hanno organizzato (3%) una televisita”.