La quinta edizione di Be MUT-ual Days, intitolata “Oncogene Driven Cancers: the new paradigm”, si è appena conclusa. L’evento si è tenuto in concomitanza col mese della sensibilizzazione sul tumore del polmone, ed è stato organizzato da WALCE – Women Against Lung Cancer in Europe, sodalizio scientifico presieduto dalla professoressa Silvia Novello, ordinario di oncologia medica all’Università di Torino.

 

Negli ultimi anni, grazie alla scoperta e allo sviluppo di terapie mirate, l’approccio alla gestione dei tumori oncogeni del polmone è radicalmente cambiato. Sono emerse nuove esigenze, aspettative e consapevolezze nei pazienti affetti da questa forma di tumore, che oggi possono beneficiare di terapie più efficaci e con minori effetti collaterali rispetto alla chemioterapia. Questo nuovo approccio ha migliorato la loro qualità di vita, ma ha anche portato alla luce esigenze specifiche legate all’età dei pazienti e alla consapevolezza che, sebbene sia possibile curare la malattia, non si può guarire definitivamente. Sono state portate alla ribalta le parole chiave arrivate dai congressi di oncologia medica, Asco ed Esmo: “combinazione” tra farmaci vecchi e nuovi e “collaborazione” con i pazienti.

 

La necessità di acquisire maggiori conoscenze sulla malattia è cresciuta tra questi pazienti, generando una maggiore consapevolezza e una sempre maggiore partecipazione attiva nel processo decisionale riguardante il percorso di cura. Poiché molte terapie richiedono una gestione a lungo termine, sono aumentate anche le esigenze di tipo psicologico e assistenziale, segnalate sempre più frequentemente dai pazienti che si rivolgono a WALCE. Infine, la necessità di aggregazione e condivisione di temi comuni è fondamentale, poiché la condivisione delle esperienze crea consapevolezza e forza per affrontare meglio la terapia.

 

L’appuntamento con Be MUT-ual Days è stato reso possibile con il contributo incondizionato di: Sanofi, Pfizer, Roche, Takeda, AstraZeneca, BeiGene, Novartis, Janssen, Blueprint Medicines, Lilly, ThermoFisher, Daiichi-Sankyo e Guardant. Quest’anno, l’evento si è concentrato sui pazienti affetti da tumore del polmone non a piccole cellule con mutazioni molecolari e in fase metastatica. Tuttavia, il protagonista di questa edizione è stato il caregiver, la figura che affianca e accompagna il paziente nel percorso di cura. Durante la prima giornata sono state condivise testimonianze di familiari e amici che hanno vissuto e vivono l’esperienza di assistere un paziente affetto da tumore del polmone.

 

Il professor Benjamin Besse, esperto internazionale in patologia polmonare e responsabile della Divisione di Oncologia Toracica dell’Istituto Gustave Roussy di Villejuif (Parigi), ha presentato le principali novità terapeutiche relative al tumore del polmone con dipendenza oncogena. Durante la prima giornata, sono stati somministrati questionari ai pazienti e ai caregiver presenti, finalizzati a indagare la percezione del dolore e la qualità della vita nei pazienti sottoposti a trattamento mirato molecolare.

 

Bernard Gaspar, caregiver e fondatore dell’associazione di pazienti con tumore del polmone in Spagna, ha condiviso la propria storia personale e il suo coinvolgimento nel mondo dell’associazionismo. La seconda giornata dell’evento è stata dedicata a gruppi di lavoro moderati da esperti, culminando in una tavola rotonda sull’importanza della medicina di precisione.

 

L’approccio combinato di farmaci con diversi meccanismi d’azione si sta dimostrando efficace nella gestione del tumore del polmone con mutazione comune del gene EGFR. È probabile che nel futuro ci saranno più opzioni terapeutiche disponibili, sia come prima linea di trattamento che come terapie successive. Tuttavia, l’utilizzo di combinazioni di trattamenti potrebbe comportare un maggior rischio di tossicità e richiedere la somministrazione di farmaci sia per via orale che endovenosa. Pertanto, la scelta del trattamento deve avvenire in collaborazione con il paziente, tenendo conto del quadro clinico, delle patologie concomitanti, delle aspettative e delle possibili problematiche logistiche, al fine di personalizzare il trattamento in modo completo.

 

Un altro concetto innovativo nella gestione del tumore del polmone è quello di anticipare i benefici dei trattamenti mirati nelle fasi precoci della malattia, al fine di ridurre il rischio di recidiva dopo l’intervento chirurgico. Tutte queste nuove scoperte hanno un potenziale impatto clinico significativo nel prossimo futuro e sottolineano l’importanza dell’accesso al test molecolare e alla sua corretta interpretazione per garantire il miglior trattamento personalizzato basato sulle caratteristiche biologiche e cliniche del paziente.