Leggendario e difficilmente sondabile, il pancreas rappresenta da sempre uno dei cimenti del medico e del chirurgo. Le forme tumorali, data la loro aggressività, hanno troppo spesso, ancora oggi, una prognosi infausta. Ecco perché occorre sensibilizzare tutti sull’importanza della diagnosi precoce, per quanto possibile, e dell’accesso a terapie innovative per migliorare la prognosi e la qualità di vita dei pazienti affetti da tumore del pancreas. Centri specializzati e farmaci orfani come Nal-IRI sono cruciali nella lotta contro questa grave malattia.

 

Secondo Michele Reni, direttore del Pancreas Center presso l’IRCCS Ospedale S. Raffaele di Milano, la complessità del tumore del pancreas richiede un approccio integrato. È essenziale rivolgersi a centri specializzati, come le Pancreas Unit, che offrono un percorso diagnostico-terapeutico completo.

 

Limitazioni

L’adenocarcinoma è una neoplasia dall’esito incerto, sia a causa delle tante diagnosi tardive, sia per la limitata disponibilità di opzioni terapeutiche. Le forme metastatiche sono particolarmente complesse, c’è poco da fare, ma l’irinotecano liposomiale pegilato (Nal-IRI) recentemente ammesso alla rimborsabilità da AIFA rappresenta una nuova opportunità terapeutica nei soggetti presi in carico in fase avanzata.

Grazie alla nanotecnologia liposomiale, Nal-IRI permette una più valida distribuzione del principio attivo direttamente nel tessuto tumorale, migliorando l’efficacia del medicamento e riducendo gli effetti collaterali. Approvato come trattamento di seconda linea per il tumore del pancreas, questo farmaco è una risposta ai bisogni clinici insoddisfatti.

Dunque, il pancreas è un organo particolarmente difficile da trattare anche a causa della scarsa vascolarizzazione, che limita la capacità dei farmaci di raggiungere le cellule malate. Con la tecnologia delle nanoparticelle liposomiali, il farmaco Nal-IRI riesce a scavalcare gli ostacoli per poi recapitare il principio attivo all’interno dei tessuti tumorali.

 

Adenocarcinoma metastatico

I risultati dello studio NAPOLI-1 hanno dimostrato che l’associazione di Nal-IRI con 5-fluorouracile e leucovorin ha portato a un significativo miglioramento. La recente approvazione da parte della FDA di Nal-IRI come trattamento di prima linea per l’adenocarcinoma pancreatico metastatico, ha commentato Michele Milella, professore di oncologia medica e direttore di divisione, Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona, segna un importante passo avanti. Inoltre, i risultati dello studio di Real World Evidence citati dagli esperti confermano l’efficacia e la sicurezza di questo farmaco nella pratica clinica.

Il valore aggiunto di poter offrire ai pazienti “tempo in più” è enorme, in oncologia. Ritardare la progressione della malattia significa anche rimandare l’insorgenza di sintomi debilitanti come il dolore e il calo di peso.