La sensazione di occhio secco (dry eye) è abbastanza comune, è capitato a tutti almeno una volta di provare un senso di affaticamento dopo aver fissato a lungo la televisione o il computer. Capita anche di avvertire come un granello di sabbia negli occhi, che non vuole andare via, neanche sfregando le palpebre, dopo esposizione all’inquinamento atmosferico, per un’allergia, oppure come reazione dopo una giornata di caldo asciutto, trascorsa all’aria aperta. Ma questa sensazione si può avvertire anche in ambienti chiusi, tra le pareti domestiche, in ufficio.

Quando l’occhio secco, come disturbo, da sporadico diventa ricorrente, viene il momento di consultare lo specialista in oftalmologia. Si stima che il 20 per cento dalla popolazione adulta lamenti secchezza oculare, con un incremento dei sintomi in età avanzata. Molte volte (fino all’80% dei casi) sono interessate alla disfunzione le ghiandole di Meibomio, che contribuiscono alla produzione della componente lipidica del film lacrimale, quella che rallenta l’evaporazione del lubrificante naturale.

Negli ultimi anni abbiamo ricevuto diverse segnalazioni riguardanti ricerche, campagne e soluzioni per combattere l’occhio secco, vediamo la cronologia degli studi. Le terapie devono essere sempre prescritte dal medico dopo attento esame della vista in ambulatorio, evitando soluzioni estemporanee fai da te, senza cadere nelle trappole su internet. Tenere a mente che i test di laboratorio aiutano a individuare per ciascun paziente la soluzione migliore. Vediamo dunque lo stato dell’arte in tema di occhio secco.

Luce pulsata
La luce pulsata stimola le ghiandole di Meibomio a riprendere la normale funzionalità. Sono necessari tre trattamenti, seguendo una tempistica ben precisa. Dopo la prima applicazione, trascorso un intervallo di due settimane, si procede con una seconda seduta, mentre la terza avrà luogo a distanza di un mese e mezzo dalla prima. Un quarto trattamento facoltativo, ed eventuali richiami a distanza di sei mesi un anno, vengono proposti secondo il giudizio del medico, valutando caso per caso. La metodica è stata presentata al termine di una conferenza della dottoressa Tzanova Kaneva rivolta al personale sanitario, patrocinata dal Poliambulatorio Centro Medico di Mirandola (Modena). La strumentazione brevettata, approvata nella sindrome dell’occhio secco, è stata sottoposta ai trial clinici.

Indagine Tear
Specifici ingredienti utilizzati nei cosmetici, come in certi tipi di mascara, iniezioni di tossine anti-aging e altre procedure sono da considerare potenziali fattori di rischio scatenanti per la malattie dell’occhio secco. Emerge da una ricerca della Tear Film & Ocular Surface Society (TFOS) fondazione senza scopo di lucro con sede a Boston, leader nell’educazione alla salute degli occhi negli Stati Uniti. La onlus ha organizzato un incontro con esperti internazionali (ambassador meeting) il 21 settembre scorso presso l’Auditorium dell’Ara Pacis di Roma. Da vent’anni TFOS (www.tearfilm.org) promuove ricerche e programmi educativi sul benessere e la salute degli occhi.

App Arianna
Anche nel caso dell’occhio secco come per altre malattie croniche si possono verificare interruzioni involontarie della terapia, per banali dimenticanze. Per questo è stata messa a punto Arianna Eye Care, una App promossa dal Registro italiano dei pazienti con disfunzione lacrimale, con il contributo educazionale non vincolante di Thea Farma, presentata a Milano il 12 settembre scorso. “L’obiettivo dell’applicazione è accompagnare il paziente nella gestione della malattia in modo continuativo”, ha spiegato Maurizio Rolando, docente di Oftalmologia a Genova. “Tra le soluzioni terapeutiche più efficaci oggi disponibili rientrano i sostituti lacrimali ad azione multipla e, tra questi, quelli a base di trealosio e acido ialuronico, che offrono ottimi risultati a lungo termine, in associazione a terapie con cortisone, nel caso in cui i sintomi si aggravino”, ha aggiunto Pasquale Aragona, ordinario di oftalmologia all’Università di Messina.

Automedicazione
Tutti possono sperimentare occasionalmente una sensazione di occhio secco transitoria, dovuta a stress visivo. Lunghe ore trascorse a studiare sui libri o davanti al display di computer possono lasciare a fine giornata la sgradevole sensazione di bruciore. In questi casi gli esperti di Assosalute consigliano emollienti, collirio, gel oculari o pomate lubrificanti ad azione antisettica, farmaci di automedicazione riconoscibili grazie alla presenza del bollino rosso e la faccina che sorride sulle confezioni distribuite in farmacia. Se il disturbo persiste, anche in maniera ricorrente, consultare il medico.

Pediatria
Risale al 29 maggio scorso l’appello lanciato dal 75° congresso della Società Italiana di Pediatria, SIP, celebrato a Bologna. “L’esposizione a tablet e smartphone può causare il disturbo di secchezza oculare. Il ragazzo può avvertire una sensazione di corpo estraneo nell’occhio, sintomatologia del tutto simile a quella dell’occhio secco. Per di più gli smartphone sono utilizzati a una distanza ravvicinata a causa del loro piccolo schermo, inducendo fatica oculare, abbagliamento, e possono influenzare lo sviluppo di una tipologia di strabismo che coinvolge dapprima solo la visione lontana, poi anche quella ravvicinata.

Prevenzione
Sempre nel maggio scorso è stato presentato a Milano il Mese della prevenzione e diagnosi promosso dal CIOS  Centro Italiano Occhio Secco, in collaborazione con la Clinica Oculistica dell’Università dell’Insubria di Varese, con il patrocinio del Ministero della Salute, della Regione Lombardia, del Comune di Milano e della Società Italiana di Oftalmologia (SOI). Relatori della conferenza stampa sono stati Claudio Azzolini, Lucio Buratto e Giuseppe Di Meglio.

Osservatorio salute della vista
L’Osvi, Osservatorio per la salute della vista, ha diffuso l’abstract di uno studio sull’occhio secco firmato da Aldo Caporossi, direttore della Clinica oculistica Policlinico Gemelli di Roma. Si tratta di una sorta di stress-test avviato nel corso del 2018 per esaminare il danno causato dal trauma chimico e meccanico cui sono sottoposti gli occhi dei giocatori di pallanuoto, anche se in partenza non soffrono di occhio secco. Agli sportivi viene somministrato un collirio a base di acido ialuronico cross-linkato, coenzima Q10 e vitamina E. “Già precedenti studi in soggetti affetti da sindrome dell’occhio secco hanno evidenziato come l’acido ialuronico determini una riduzione dell’attivazione infiammatoria della superficie oculare, favorisca la ritenzione di una grande quantità di acqua e stimoli la guarigione delle ferite corneali”, riferisce lo specialista.

Gel
Nel giugno dell’anno scorso è stata annunciata ai media la formulazione di un gel con neurosteroide in grado di essere somministrato in modo da attivare la segnalazione neurale, senza necessità delle gocce oculari, ma attraverso l’applicazione del prodotto spalmato sulla fronte. L’adozione del nuovo farmaco, ha annunciato Sifi, permette di ripristinare spontaneamente la produzione di secrezione lacrimale in più del 95% dei pazienti, con scomparsa della sensazione di sabbia negli occhi.

Questionario
I medici del Gruppo Picasso hanno promosso un test di autovalutazione per inquadrare al meglio i casi di occhio secco, discriminando caso per caso. “Si tratta di un questionario che indaga la frequenza con cui si presentano sintomi come secchezza oculare, fastidio e lacrimazione eccessiva e l’intensità della secchezza e del fastidio nelle ultime ore della giornata”, ha scritto Maurizio Rolando, dell’Istituto di medicina preventiva oftalmica (IsPre) di Genova. “In generale si può dire che la disfunzione lacrimale dipende da una rottura dell’omeostasi del sistema di superficie oculare. Occorre escludere peraltro una sindrome di Sjogren, una malattia autoimmune che provoca una disfunzione delle ghiandole lacrimali e salivari, responsabile di una minima parte dei casi di occhio secco”.

Collirio
Risale a cinque anni fa l’annuncio relativo a Oxistop (Eyelab, Sifi) soluzione bilanciata oftalmica umettante lubrificante, un collirio a base di un polimero di origine naturale. Prodotto indicato in tutte le condizioni di discomfort oculare correlate a stress ossidativo: processi di invecchiamento, impiego di lenti a contatto, esposizione all’aria inquinata e ai raggi UV, interventi di chirurgia oftalmica.

(1. continua)

2. Occhio secco, che cos’è e come si può trattare

Alessandro Malpelo

QN Quotidiano Nazionale

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