Domenica è entrata in vigore l’ora legale, e come al solito molti fanno fatica ad adattarsi al cambiamento, che influisce sui bioritmi. Un disagio che per certe persone, con disturbo bipolare, deve fare i conti con una particolare reattività agli stimoli luminosi, in primavera, con tendenza all’iperattività, sui si somma la difficoltà ad addormentarsi. Alla fine di ottobre viceversa, quando tornerà l’ora solare, avremo una maggiore tendenza al calo del tono dell’umore.

 

Metereopatie, depressione stagionale, sbalzi di umore sono dunque accentuati da questi cambi di fuso orario. Dalla Società italiana di medicina ambientale (Sima) arriva ora la richiesta di stabilizzare le lancette dell’orologio, una volta per tutte: “L’Italia – dice Alessandro Miani, presidente Sima – si pronunci per il passaggio all’ora legale consentendoci di guadagnare un’ora di luce e calore solare ogni giorno: la crisi energetica in atto deve far rompere ogni residuo indugio verso questa decisione che già risultava impellente in funzione di mitigazione dei cambiamenti climatici dovuti alle emissioni in atmosfera”.

 

Quattro anni fa, dopo una consultazione pubblica online accessibile a tutti, il Parlamento europeo ha approvato con l’84% dei voti favorevoli l’abolizione dell’obbligo del cambio di orario due volte l’anno, lasciando di fatto liberi i vari Stati di scegliere se optare stabilmente per l’ora solare o legale. Secondo Miani, “il risparmio energetico derivante dall’adozione permanente dell’ora legale consentirà di tagliare le emissioni che influenzano negativamente il clima per un totale di 200.000 tonnellate di CO2 in 12 mesi”.

 

I dati diffusi da Terna quantificano in 420 milioni di kilowattora l’energia elettrica che sarà risparmiata grazie all’ora legale, vale a dire 190 milioni di euro in 7 mesi. Negli ultimi quindici anni, il minor consumo di elettricità ammonta solo per l’Italia a 10 miliardi di kilowattora, per un totale di 1,8 miliardi di euro risparmiati.