Il futuro della sanità dovrà essere caratterizzato da un approccio effettivamente centrato sulla persona e finalizzato a curare il malato nella sua interezza, quindi non solo la malattia, specialmente ora che il progresso tecnologico porta a perdere di vista il contatto umano. Umanizzazione delle cure e rispetto della persona, valori sanciti a vari livelli legislativi, sono anche l’obiettivo del “Manifesto per la sanità del futuro”, documento che verrà presentato ufficialmente il prossimo 25 gennaio alla Camera dei Deputati a Roma, moderatore Bruno Vespa.

 

Medicina solidale

Il Manifesto è stato scritto a quattro mani da monsignor Mauro Cozzoli, già docente di teologia morale all’Università Lateranense e oggi consultore del Dicastero per la dottrina della fede, e dal professor Massimo Massetti, responsabile Area cardiovascolare e cardiochirurgica del Policlinico universitario Agostino Gemelli Irccs. I due autori condividono da anni l’impegno per una medicina solidale a favore dei più poveri, iniziato con le “Domeniche del cuore” promosse dalla onlus “Dona la vita con il cuore”, oggi “Fondazione Dignitas curae”.

Secondo monsignor Cozzoli, negli ultimi anni si è sviluppata la necessità di un cambiamento dei paradigmi del sistema sanitario, orientandolo verso un approccio che ponga al centro la persona del paziente. Da qui nasce l’idea di redigere un manifesto che raccogliesse queste istanze proponendo soluzioni concrete. Il documento ha coinvolto diverse figure professionali, tra cui medici, giornalisti e bioeticisti, per avere un contributo plurale prima della sua stesura definitiva.

 

Cambiamento culturale

Il Manifesto, hanno affermato gli autori, è stato presentato in anteprima a Papa Francesco, che lo ha sottoscritto come primo firmatario. Successivamente, sono stati coinvolti il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin, il ministro della Salute Orazio Schillaci, il presidente del Comitato nazionale di bioetica Angelo Vescovi e Alfredo Mantovano, sottosegretario alla Presidenza del consiglio dei ministri. Si quindi deciso, come dicevamo, di presentare ufficialmente il Manifesto alla Camera dei Deputati il 25 gennaio, con l’auspicio che non rimanga solo una dichiarazione di principi, ma che si traduca in un cambiamento effettivo della cultura della cura.

Il documento evidenzia come il progresso scientifico e tecnologico abbia permesso traguardi significativi in termini di guarigione e qualità di vita, ma sottolinea anche come i sistemi sanitari siano ancora organizzati attorno agli ospedali, senza puntare adeguatamente sul paziente e su un percorso di cura continuo e ben definito. Nelle anticipazioni che abbiamo avuto del testo, si propone di coniugare le tecnologie mediche con le discipline umanistiche per una medicina che ponga la persona al centro del processo di cura.

 

Priorità

Tra le priorità che emergono, il riconoscimento della dignità della persona malata, cui si deve il rispetto e l’erogazione delle cure dovute, senza distinzioni di età, sesso, ceto sociale, religione, cultura o condizione di cura. Vengono proposti anche l’autonomia decisionale del paziente, il supporto psicologico e spirituale, la collaborazione della famiglia nel percorso terapeutico, l’attenzione ai bisogni di salute dei cittadini nelle programmazioni politiche e amministrative e l’integrazione dell’assistenza sanitaria con quella sociale.

Il “Manifesto per la sanità del futuro” si propone di essere una guida per i decisori politici, affinché possano improntare i futuri cambiamenti del sistema sanitario verso una cura centrata sulla persona. La presentazione ufficiale a Roma rappresenta un importante passo avanti verso la realizzazione di questo ambizioso obiettivo.