Nell’epoca dei social, quando tutto o quasi viene condiviso, c’è una certa ritrosia a donare sangue, eppure c’è tanto bisogno di un gesto salvavita. In Italia i volontari delle associazioni sono un milione e 750mila. L’attuale trend demografico contraddistinto da un calo delle nascite comporta anche una minore disponibilità di donatori abituali tra le giovani generazioni. Che fare?

Nel medio periodo, la carenza di sacche da trasfusione potrebbe destare qualche preoccupazione nelle persone che, per anemia o per altro, sono costrette a sottoporsi a trasfusioni, come accade nelle sindromi mielodisplastiche e nella beta-talassemia. Fondamentale ribadire che donare è decisivo. Valori espressi nella campagna Magnifico Donare, presentata a Milano e promossa in collaborazione con Avis. «L’Italia è relativamente autosufficiente, dal punto di vista delle sacche concentrate di globuli rossi – sostiene Gianpietro Briola, Presidente Avis – riscontriamo piuttosto una carenza di plasmaderivati, dove attualmente copriamo il 70% del fabbisogno. C’è bisogno di arruolare donatori in giovane età, in condizioni di salute ottimali».

Ed è ai giovani sopratutto che si rivolge la campagna, Magnifico Donare, che ha coinvolto la cantante Chiara Galiazzo, che interpreta il brano trainante del tour, in grado di emozionare e avvicinare il pubblico. La campagna su www.magnificodonare.it è stata promossa da United Onlus (Federazione italiana delle thalassemie, emoglobinopatie rare e drepanocitosi) e AIPaSiM Onlus (Associazione italiana pazienti con sindrome mielodisplastica) con il sostegno incondizionato di Celgene.

La Beta-Talassemia è una malattia ereditaria che si manifesta nei primissimi anni di vita, ne soffrono almeno 7mila persone in Italia mentre i portatori sani sono oltre 3 milioni e mezzo. «La trasfusione – afferma Gian Luca Forni, Presidente della Società italiana talassemie emoglobinopatie – sarà necessaria ancora per molti anni. La speranza è legata all’avvento della terapia genica, di cui però solo una parte dei pazienti potrà beneficiare, mentre gli altri potranno avvalersi dei farmaci innovativi in grado di ridurre il fabbisogno trasfusionale».

Le sindromi mielodisplastiche sono invece caratterizzate da proliferazione di cellule ematopoietiche immature, con carenza di globuli rossi, globuli bianchi e piastrine. «L’anemia costringe a trasfusioni mensili o settimanali – osserva Matteo Giovanni Della Porta, ematologo e docente universitario alla Humanitas di Rozzano (Milano) – anche i pazienti con sindromi mielodisplastiche, come quelli con beta-talassemia, sono esposti alle conseguenze di carenze di sangue che si concentrano in alcuni periodi dell’anno (agosto, dicembre-gennaio, febbraio-marzo) e in alcune aree geografiche, soprattutto al Sud.