I tecnici dell’Oms hanno commentato recentemente in termini preoccupanti i dati sulla crescente propensione al consumo di sigarette elettroniche nei giovani, frutto anche dalle campagne di marketing che esaltano gusti e aromi, senza peraltro fare cenno al fatto che, alle nostre latitudini, cala il consumo delle sigarette tradizionali che prevedono la combustione del tabacco, con tutto quello che ne consegue. Attraverso i social media e il ricorso agli influencer, sostengono, certi prodotti alternativi dell’industria del tabacco, come lo svapo e le e-cig, riescono a fare breccia.

L’Organizzazione mondiale della sanità ritiene pertanto necessaria una normativa ancora più stringente, atteso che le sigarette elettroniche contengono nicotina, causando dipendenza. Solo attraverso una cooperazione globale che limiti la pubblicità ingannevole, ha concluso Rudiger Krech, responsabile delle politiche di prevenzione dell’Oms, sarà possibile proteggere la salute dei giovani e contrastare l’influenza dell’industria del tabacco.

Sui temi riguardanti la diffusione del tabacco è intervenuto Fabio Beatrice, primario emerito e direttore scientifico del Mohre (www.mohre.it) Osservatorio sulla riduzione del danno in medicina. Sebbene il comunicato dichiari di voler proteggere i giovani dalla dipendenza da nicotina, l’Oms, rileva lo specialista, sembra voler ignorare i 7 milioni di morti che ogni anno sono causati dal fumo di sigaretta tradizionale. Lo scorso 13 dicembre il Parlamento Europeo ha adottato a Strasburgo il Rapporto sulle malattie non trasmissibili (NCD) assumendo un rafforzato sostegno alle politiche di riduzione del danno mediante prodotti del tabacco riscaldato e altri derivati, sino al riconoscimento delle sigarette elettroniche come via per smettere di fumare. Questo sembra indirizzare il Parlamento Europeo e l’Oms su posizioni divergenti.

Inoltre, l’affermazione dell’Oms secondo cui è ancora tutto da dimostrare che le sigarette elettroniche siano efficaci per smettere di fumare sarebbe quantomeno smentita da una recente revisione della Cochrane, la più autorevole fonte indipendente, che ha esaminato 40 studi randomizzati. La revisione ha concluso che c’erano prove e certezza che le sigarette elettroniche con nicotina aumentavano i tassi di cessazione dal fumo tradizionale rispetto alla nicotina fornita in formato farmacologico. Allo stesso modo, una revisione Cochrane pubblicata nel settembre 2023 ha dimostrato che le sigarette elettroniche e alcuni farmaci come la vareniclina e la citisina hanno la stessa probabilità di aiutare le persone a smettere di fumare. Tuttavia, le sigarette elettroniche sembrano avere un vantaggio competitivo rispetto ai farmaci, con un numero maggiore di persone che smettono di fumare utilizzando la sigaretta elettronica rispetto agli altri prodotti.

Studi condotti negli Stati Uniti hanno riportato che i fumatori erano più propensi a utilizzare sigarette elettroniche nei loro tentativi di smettere rispetto ad altri prodotti approvati dalla Fda per smettere di fumare. In Svezia, l’uso dello snus ha dimostrato di ridurre significativamente il fumo combusto e l’incidenza di cancro al polmone nei fumatori maschi. In conclusione, Fabio Beatrice auspica che le decisioni politiche e i dibattiti siano facciano riferimento ai dati scientifici certi, senza distrarre l’attenzione dalla reale problematica del fumo tradizionale.