La fisioterapia rimette in moto la nostra vita, aiuta ad affrontare il Long Covid quando gli effetti della malattia conclamata si trascinano, a seconda dei casi, con stress respiratorio, prostrazione fisica, dolori osteoarticolari e via dicendo.

I professionisti della riabilitazione svolgono un ruolo chiave nelle condizioni di sovraccarico (ad esempio in ambito lavorativo e sportivo) come pure nelle alterazioni che accompagnano l’avanzare dell’età. “Sono numerosi e complessi i nostri campi di intervento”, ha ricordato Simone Cecchetto, presidente nazionale AIFI, Associazione Italiana di Fisioterapia, in occasione della Giornata mondiale (World Physical Therapy Day) che si celebra oggi.

Questa disciplina tradizionalmente viene indicata nel trattamento delle difficoltà connesse a dolore, postumi traumatici, sequele di interventi chirurgici, cronicità, disabilità legate ad affezioni di varia natura (in neurologia, cardiologia, oncologia, pneumologia come in altri ambiti). Particolare importanza assumono, in questo senso, i programmi di recupero della funzione respiratoria, quando questa viene compromessa dagli effetti del virus Sars-Cov-2, e quando nondimeno ci sono margini per riconquistare anche solo in parte la capacità ventilatoria perduta.

Le conseguenze del Covid-19 sul sistema nervoso centrale, a livello muscolo-scheletrico e vascolare, oltre che a carico di cuore e polmoni, sono sotto gli occhi di tutti. L’impatto sull’autonomia, in certi casi, comprende esiti invalidanti che si protraggono per mesi, limitando a volte le più semplici attività della vita quotidiana, senza distinzione di età o di condizione fisica di partenza. Per questo, affermano da tempo i vertici Aifi, è necessario prevedere, per chi lo necessita, programmi individualizzati di fisioterapia a domicilio, anche con l’utilizzo dei sistemi di consulenza e monitoraggio in remoto.

Alessandro Malpelo

QN Quotidiano Nazionale