Fibrosi polmonare idiopatica e malattie interstiziali del polmone sono un flagello, un killer silenzioso. Una buona notizia arriva finalmente da Bruxelles, la Commissione Europea ha approvato infatti una terza indicazione per la terapia con nintedanib nelle fibrosi polmonare. Sarà possibile quindi estendere il trattamento anche ai pazienti adulti affetti da altre malattie interstiziali polmonari (ILD) fibrosanti croniche con un fenotipo progressivo, indicazioni che vanno ad aggiungersi a quelle già in essere per la fibrosi polmonare idiopatica (IPF). La decisione si basa sui risultati dello studio clinico INBUILD.

«L’approvazione di nintedanib in Europa per il trattamento delle forme di fibrosi polmonare non idiopatiche con fenotipo progressivo, segna un grande passo avanti in questo campo della medicina respiratoria. Riuscire a rallentare il declino della funzione polmonare in questi pazienti è un obiettivo fondamentale”, ha dichiarato Luca Richeldi, responsabile della Pneumologia del Policlinico universitario Agostino Gemelli di Roma. “I farmaci utilizzati finora in queste patologie erano privi di solide evidenze scientifiche: nintedanib rappresenta la prima opzione terapeutica basata su solidi dati prospettici derivati da studi randomizzati e sarà uno dei componenti fondamentali per una gestione sicura ed efficace di questo gruppo di pazienti».

Le malattie interstiziali polmonari fibrosanti comprendono un ampio gruppo diversificato di oltre 200 affezioni respiratorie caratterizzate da fibrosi polmonare, una lesione irreversibile del tessuto polmonare che impatta negativamente sulla funzionalità polmonare. Le persone che vivono con ILD fibrosante, in assenza di terapia, possono sviluppare una sintomatologia progressiva, che porta al declino della funzionalità polmonare, e al deterioramento della qualità di vita.

Alessandro Malpelo

QN Quotidiano Nazionale

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