A vent’anni dalla sua approvazione, la legge 40 sulla fecondazione assistita presenta ancora elementi normativi che, in casi clinici ben individuati, potrebbero ledere libertà fondamentali sancite dalla Costituzione. Durante una conferenza stampa a Montecitorio, l’Associazione Luca Coscioni ha fatto il punto sui divieti e sulle azioni che, insieme alle persone, intende portare avanti per rimuovere le discriminazioni.

Un retaggio delle leggi vigenti è quello che impedisce di donare alla ricerca gli embrioni inidonei per una gravidanza. Questo divieto preclude o limita fortemente la libertà di ricerca sulle patologie degenerative croniche, come il Parkinson. Maurizio, un 68enne affetto da una di queste patologie, ha inviato una lettera al Ministro della Salute e alla Ministra della Ricerca per chiedere la rimozione di questo divieto, sperando così di aprire nuove possibilità di ricerca scientifica.

Un altro divieto ancora in vigore è quello che impedisce alle persone single e alle coppie dello stesso sesso di accedere alla procreazione medicalmente assistita (PMA). Ludwig, insieme alla sua compagna, è stata costretta ad andare all’estero per ottenere l’accesso a queste tecniche, dal momento che in Italia la legge 40 vieta loro questa possibilità. Per far valere i loro diritti, hanno presentato un ricorso in tribunale per ottenere il riconoscimento della loro genitorialità nei confronti del loro figlio. L’Associazione Luca Coscioni sta supportando una donna nella sua richiesta di ottenere l’autorizzazione del tribunale ad accedere alla PMA, al fine di superare il divieto di accesso per le persone singole.

Infine, vi è il divieto di accedere alla gravidanza per altri (GPA), che impedisce alle persone che per motivi di salute non possono portare avanti una gravidanza di realizzare il loro desiderio di genitorialità. Maria Sole, affetta dalla sindrome di Rokitansky, è nata senza utero ma produce ancora ovociti e quindi è fertile, ma non può portare avanti una gravidanza. Christian e Carlo, noti come “Papà per scelta”, sono diventati genitori grazie alla gravidanza per altri negli Stati Uniti. L’Associazione Luca Coscioni ha depositato in Parlamento una legge per regolamentare la gravidanza per altri solidale, nella speranza di superare questo divieto.

L’Associazione fa appello al Ministro della Salute affinché intervenga per risolvere alcune delle criticità presenti nella legge 40, senza l’intervento del Parlamento. Chiedono l’aggiornamento dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) con l’inserimento delle indagini diagnostiche sull’embrione, il rimborso spese per le donatrici di gameti e la modifica del Decreto che governa il Registro Nazionale PMA per fornire dati aggiornati e disaggregati.

Dopo 20 anni, è necessario fare i conti con i limiti e i divieti ancora presenti nella legge 40 sulla fecondazione assistita. È importante che vengano aperte nuove possibilità per le persone che desiderano diventare genitori e che le restrizioni vengano rimosse per permettere una ricerca medica e scientifica più avanzata e inclusiva.