La legge sulla Procreazione Medicalmente Assistita (PMA), nota come legge 40, ha recentemente compiuto 20 anni. Entrata in vigore nel marzo 2004, questa legge ha permesso la nascita di oltre 217.000 bambini in Italia, secondo i dati diffusi dall’Istituto Superiore di Sanità. Di questi, ben 9.200 sono nati grazie ai centri Genera, situati in diverse città italiane.

I centri PMA hanno svolto un ruolo significativo nel favorire la natalità. Dal 2008, anno in cui è stato fondato il primo centro Genera a Roma, ad esempio, queste cliniche hanno contribuito in modo importante alla causa. Tuttavia, è stato un percorso che ha dovuto fare i conti con le restrizioni imposte inizialmente dalla legge 40. Tali restrizioni vietavano il ricorso alla fecondazione eterologa e limitavano l’accesso alla PMA per coppie fertili ma portatrici di malattie genetiche. Fortunatamente, queste restrizioni sono state successivamente rimosse grazie all’intervento della Corte costituzionale.

La tecnologia e le possibilità offerte dalla PMA sono notevolmente migliorate negli ultimi anni. La crioconservazione dei gameti, i test genetici sugli embrioni e i protocolli di stimolazione ormonale personalizzati sono solo alcune delle conquiste raggiunte dai centri specializzati in medicina della riproduzione. Oltre a ciò, vi sono nuove sfide da affrontare, come l’uso dell’intelligenza artificiale, dei big data e dei test genetici per la prevenzione e lo studio dell’infertilità. I centri Genera stanno esplorando queste nuove frontiere con molta attenzione, al fine di sfruttarle al meglio per il beneficio dei pazienti.

Nonostante i progressi compiuti, l’accesso alla PMA può ancora essere migliorato. Inoltre, è necessario aumentare la consapevolezza su queste tecniche tra i cittadini italiani. L’offerta di trattamenti in Italia è all’avanguardia. Tuttavia, è importante diffondere l’informazione per contrastare il costante calo delle nascite in Italia.