Negli ultimi anni, le malattie infiammatorie croniche immuno-mediate, sia quelle intestinali come il Crohn, sia quelle che colpiscono pelle e articolazioni, come l’artrite psoriasica e la psoriasi, sono un assillo per milioni di persone in tutto il mondo. Queste malattie hanno un impatto significativo sulla vita dei pazienti, causando dolore, stanchezza e limitazioni nella capacità di svolgere le attività quotidiane. Molte volte, le persone affette da queste patologie si trovano a dover affrontare l’isolamento sociale, la diminuzione della produttività lavorativa e le conseguenze psicologiche come l’ansia, lo stress e persino la depressione. Non sono solo i pazienti a subire queste difficoltà, ma anche le loro famiglie e i loro contatti più stretti.

 

Per poter affrontare questa sfida e migliorare la qualità della vita di coloro che soffrono di malattie infiammatorie croniche immuno-mediate, è fondamentale coinvolgere tutte le parti interessate, inclusi le istituzioni, i clinici e le associazioni di pazienti. Ed è proprio in questa ottica che l’azienda farmaceutica Janssen, Gruppo Johnson & Johnson, ha avviato il progetto Cronistorie – Un dialogo aperto sull’immunologia del futuro.

Una campagna di sensibilizzazione è stata avviata in diverse regioni italiane, individuate per i loro progetti di eccellenza nella gestione delle malattie infiammatorie croniche immuno-mediate. In Friuli Venezia-Giulia e Veneto, ad esempio, sono stati riconosciuti rispettivamente un ambulatorio condiviso tra dermatologo e reumatologo e il progetto di un gruppo di lavoro per definire il primo PDTA per la gestione delle malattie infiammatorie croniche intestinali. Ora, la campagna raggiunge la regione Lazio, con l’obiettivo di identificare le migliori linee strategiche per migliorare l’assistenza e la gestione delle persone affette da queste patologie nella regione.

 

Flavio Caprioli, Segretario Generale IG-IBD (Italian Group for the study of Inflammatory Bowel Disease), sottolinea l’importanza di studiare nuove strategie terapeutiche per le malattie infiammatorie croniche intestinali, come la malattia di Crohn e la rettocolite ulcerosa. Queste patologie colpiscono circa 250.000 pazienti in Italia e spesso richiedono interventi chirurgici. Lo specialista sottolinea quindi l’importanza di sviluppare nuove terapie che permettano un controllo completo dell’infiammazione e la ricerca di marcatori predittivi di risposta alle terapie.

 

Cambiano gli apparati colpiti, ma la problematica si ripresenta praticamente negli stessi termini. Ketty Peris, di Sidemast (Società Italiana Dermatologia e Malattie Sessualmente Trasmesse) accende i riflettori sulla psoriasi, una malattia cronica della pelle che colpisce grosso modo due milioni e mezzo di persone in Italia. La professoressa sottolinea che comunicare la diagnosi di psoriasi al paziente non è mai facile, ma è fondamentale garantire un accesso tempestivo alle terapie e favorire la continuità terapeutica.

Finalità sociali

Cronistorie si pone l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sulle malattie reumatiche, le malattie infiammatorie croniche intestinali (MICI) e la psoriasi, mettendo in evidenza l’importanza della diagnosi precoce, della presa in carico tempestiva e della ricerca scientifica per lo sviluppo di nuovi approcci terapeutici.

 

Le malattie reumatiche, come spiega Maria Sole Chimenti, Società Italiana di Reumatologia, sono patologie infiammatorie croniche che possono colpire non solo le articolazioni, ma anche organi ed apparati come la pelle, l’intestino e l’apparato cardio-vascolare. In particolare, l’artrite psoriasica è una forma specifica di artrite cronica infiammatoria, spesso associata alla psoriasi. In Italia, colpisce circa quaranta persone ogni diecimila abitanti e può affliggere fino a un terzo delle persone affette da psoriasi. È fondamentale che chiunque soffra di una malattia infiammatoria cronica possa rivolgersi a un centro specializzato, dove dermatologi e reumatologi collaborano per una diagnosi precoce e un trattamento adeguato, basato sulla qualità di vita e sull’aderenza del paziente.

 

Alessia Amore, vicedirettore dell’Associazione Nazionale per le Malattie Infiammatorie Croniche dell’Intestino, avverte: l’incidenza di queste affezioni sta aumentando, anche in età pediatrica. È necessario investire maggiormente nella ricerca scientifica per comprendere meglio queste patologie e sviluppare nuovi approcci terapeutici. È cruciale pianificare sistemi di presa in carico aggiornati e adeguati alle esigenze dei pazienti, al fine di garantire un trattamento efficace e una migliore qualità di vita. La collaborazione tra professionisti della salute, ricercatori e pazienti è essenziale.

 

Valeria Corazza (Apiafco) ribadisce la necessità di includere la psoriasi nel piano cronicità, rivedere i Lea (Livelli Essenziali di Assistenza) e garantire a tutti l’esenzione per un trattamento appropriato, uniforme in tutte le regioni d’Italia.

 

Antonella Celano, presidente dell’Associazione Nazionale Persone con Malattie Reumatologiche e Rare, rivendica l’assistenza territoriale per le persone affette da malattie infiammatorie croniche immuno-mediate. Dalla diagnosi iniziale, i pazienti hanno bisogno di essere informati, rassicurati e assistiti, e di essere coinvolti attivamente nel proprio percorso diagnostico e terapeutico. È importante fornire un supporto da parte di associazioni di pazienti e coinvolgere uno psicologo, soprattutto nel caso di patologie come l’artrite psoriasica, che può minare l’immagine stessa delle persone.

 

E per finire citiamo Elisabetta Grillo, responsabile dell’area terapeutica di Immunologia presso Janssen Italia, che nel suo intervento ha sottolineato come il Gruppo J&J si sia sempre prodigato a fondo nella ricerca in immunologia. Grazie alle terapie biologiche, sono state sviluppate soluzioni efficaci per le malattie immuno-mediate, che agiscono sulla sintomatologia e migliorano la vita dei pazienti, mentre la ricerca guarda avanti, e ci riserverà sicuramente altre belle sorprese in futuro.