La “comunità dei sani” tende a rimuovere il tema cancro per paura o per fastidio, generando gruppi segregati, circoli chiusi formati di volta in volta da medici, pazienti, terzo settore, come se l’argomento riguardasse solo delle tribù speciali di persone nascoste. Gianni Amunni, oncologo, direttore generale ISPRO, ha introdotto con queste parole a Firenze il Cracking Cancer Forum (evento promosso assieme a Gianfranco Gensini, Walter Gatti e Giuseppe Orzati) lanciando un segnale volto al superamento degli steccati.
Nella relazione di apertura, Lucia Mangoni, presidente dell’Associazione italiana registro tumori (AIRTUM), ha ricordato che a fronte di 373mila nuovi casi diagnosticati ogni anno, “il cancro in Italia ha un indice di sopravvivenza del 60% a cinque anni dalla diagnosi”, mettendo insieme sia quelli a prognosi sfavorevole sia quelli in remissione o guariti. I dati più confortanti si registrano per il tumore alla tiroide, con un tasso di sopravvivenza a 5 anni dell’88%, alla mammella (87%) e alla prostata (82%), percentuali che salgono anche al 99% in caso di diagnosi precoce.
Dal congresso di Firenze è scaturito un patto contro il cancro, un manifesto condiviso tra i soggetti coinvolti, che invita tutti a uscire dalle logiche a “compartimenti stagni” che ancora oggi dividono la comunità scientifica.
Alessandro Malpelo
QN Quotidiano Nazionale
Salute Benessere
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