Una combinazione di quattro farmaci riuscirebbe a trasformare in neuroni le cellule gregarie del sistema nervoso centrale, gli astrociti dalla caratteristica forma di stella, che normalmente hanno solo una funzione meccanica di sostegno. Il risultato, pubblicato sulla rivista Stem Cell Reports, potrebbe aprire la strada a future terapie contro le malattie neurodegenerative, come l’Alzheimer.

La ricerca è stata condotta dal gruppo di Gong Chen, pioniere in questo campo di indagine alla Penn State. «I neuroni non sono in grado di rigenerarsi dopo il danno», ha dichiarato Chen. Al contrario, le cellule nervose a forma di stella, gli astrociti, si raccolgono intorno al tessuto cerebrale danneggiato e possono proliferare dopo una lesione cerebrale. Di conseguenza ha aggiunto, «credo che trasformare le cellule che si trovano vicino ai neuroni lesionati in nuovi neuroni sia il modo migliore per ripristinare le funzioni neuronali perse».

Il gruppo guidato da Chen ha poi identificato, tra centinaia di combinazioni di farmaci, il modo migliore per riprogrammare gli astrociti umani trasformandoli in neuroni funzionali che trasmettono informazioni sotto forma di impulsi. Il cocktail di molecole attiva due geni che innescano la riprogrammazione nell’arco di dieci giorni, senza passare per lo stato di cellule staminali indotte. I neuroni ottenuti formano robuste reti, sono in grado di inviare segnali chimici ed elettrici e possono sopravvivere per più di sette mesi in un piatto di coltura in laboratorio.

Alessandro Malpelo

QN Salute Benessere