Come aiutare le nuove generazioni a crescere in salute, alle latitudini del pianeta economicamente meno favorite? Esistono luoghi nel mondo dove scarseggiano le derrate alimentari causa siccità, dove l’ambiente diventa ostile, l’inquinamento e la desertificazione avanzano, l’accesso alle cure è un miraggio.

 

Cooperazione nell’arco di 4 anni

Unicef e Lilly hanno rilasciato congiuntamente questa mattina un comunicato stampa per annunciare una nuova collaborazione, con un impegno di 14,4 milioni di dollari in quattro anni da parte di Lilly, per contribuire a migliorare le condizioni di salute mediante interventi rivolti a 10 milioni di bambini e adolescenti in Bangladesh, Malawi, Nepal, Filippine e Zimbabwe. La collaborazione, che fa parte dell’iniziativa 30×30 di Lilly, si concentrerà sul rafforzamento dell’assistenza sanitaria per i giovani esposti al rischio di malattie non trasmissibili, tra le quali figurano patologie ereditarie, infezioni endemiche, disfunzioni metaboliche.

 

Epidemiologia

In base ai dati del Global Burden of Disease Study, ogni anno quasi un milione di persone sotto i vent’anni si ammala e muore per malattie non trasmissibili, spesso curabili, tra cui il diabete di tipo 1, il cancro, le malattie cardiache congenite e le malattie reumatiche, affezioni che aggrediscono il sangue come l’anemia falciforme e patologie respiratorie quali l’asma giovanile. Queste morti rappresentano il 15 per cento della mortalità complessiva in età pediatrica.

 

Lilly 30×30

Attraverso investimenti in persone, medicinali e sistemi sanitari, Lilly punta a facilitare l’accesso un’assistenza sanitaria di qualità per 30 milioni di persone che vivono in ambienti rurali sperduti, o nelle periferie urbane degradate, con risorse limitate, e queste iniziative saranno reiterate metodicamente ogni anno entro il 2030. Questa mobilitazione globale è stata ribattezzata Lilly 30×30.