La cura del tumore mammario nei Centri di Senologia (Breast Unit) riduce la mortalità del 18% grazie al concorso di più fattori: l’esperienza degli specialisti, il dialogo con le pazienti, il sostegno del volontariato, l’adozione di moderne tecnologie, il lavoro in team. La Regione Emilia Romagna ha riorganizzato la rete degli ambulatori e dei servizi collegati in ospedale (screening, diagnostica, chirurgia, oncologia, genetica, radioterapia, psicologia, nutrizione e via di questo passo) seguendo il modello più evoluto, e ha dato vita a un dialogo con le associazioni del terzo settore, insieme a Europa Donna Italia, movimento che ha fatto della battaglia per l’istituzione dei centri di senologia a livello nazionale uno dei principali traguardi della sua missione.

La Regione Emilia Romagna con la delibera 345 del 12 marzo scorso, ha reso di pubblico dominio la rete dei centri di senologia. È il risultato di un lavoro iniziato col recepimento dell’atto di intesa tra il Governo e le Regioni sulle Linee di indirizzo ministeriali. L’approccio e l’adesione alle linee guida sono in grado di incidere in senso favorevole sulla prognosi. A livello europeo le Breast Unit sono centri che trattano annualmente almeno 150 nuovi casi clinici di cancro della mammella. In Italia, delle 449 strutture ospedaliere attrezzate per questa neoplasia, solo 123 (27%) presentano volumi di attività sopra la soglia minima (dato 2015, Programma Nazionale Esiti).

Una iniziativa pubblica di informazione rivolta alle donne dell’Emilia Romagna sull’organizzazione dei centri di senologia si terrà il prossimo 2 maggio (dalle ore 8.30 presso la Sala “20 maggio 2012” nella Terza Torre, Viale della Fiera, 8, a Bologna). L’evento è frutto di una collaborazione tra Sergio Venturi, Assessorato alla Sanità della Regione Emilia-Romagna, e Rosanna D’Antona, presidente di Europa Donna Italia, organizzazione che tutela i diritti delle donne riguardo a prevenzione e cura del tumore al seno. In questa sede saranno presentati anche i dati di un’indagine sull’empowerment e il grado di consapevolezza raggiunto, su questi temi, da parte della popolazione femminile.

Europa Donna è un movimento sorto più di 20 anni fa da un’idea di Umberto Veronesi, è una coalizione europea oggi presente in 47 Paesi e in Italia raccoglie 127 associazioni territoriali. Moltissimo è stato fatto, tanto resta da fare, e l’incontro del 2 maggio a Bologna sarà l’occasione per definire le prossime tappe del percorso, per una completa presa in carico della donna che affronta un tumore al seno con la partecipazione attiva delle associazioni di volontariato, come prevedono le Linee di indirizzo ministeriali.

Alessandro Malpelo, QN Quotidiano Nazionale