L’artrosi del ginocchio è dovuta al logoramento della cartilagine che riveste la superficie articolare che mette in relazione femore e tibia, con il concorso della rotula. L’ultima frontiera nei trattamenti conservativi, quando l’età, il peso corporeo e fattori individuali predisponenti lo richiedono, consiste nel ricorso alle cellule mesenchimali da tessuto adiposo.

La cartilagine si consuma, si assottiglia, aumenta l’attrito con il tessuto osseo sottostante, vediamo le stelle per via del dolore acuto. Di pari passo si perde autonomia, smettiamo di correre, le passeggiate si accorciano, camminare diventa un’impresa. A lungo andare persino alzarsi in piedi, sollevarsi dalla sedia, dal divano o dal letto, risulta difficoltoso. Si fa strada la disabilità.

“Con il passare del tempo i cuscinetti articolari si usurano – ha scritto Claudio Zorzi, direttore dell’Ortopedia e Traumatologia, all’IRCCS Sacro Cuore Don Calabria di Negrar – i movimenti del ginocchio diventano dolorosi. L’artrosi del ginocchio è una patologia meccanica degenerativa, quindi può aggravare il dolore tutto ciò che altera il carico delle articolazioni: prima tra tutte l’età che avanza, il peso eccessivo e alcune sollecitazioni meccaniche esasperate che derivano da attività lavorative o sportive, come ad esempio la corsa o il calcio”.

L’infiltrazione di cellule mesenchimali direttamente nell’articolazione del ginocchio nasce per trattare le fasi iniziali-moderate dell’artrosi, e consente di evitare (o quantomeno posticipare, da due a tre anni) l’impianto della protesi. La metodica utilizzata all’ospedale di Negrar, che vanta una casistica con oltre tremila pazienti trattati, si chiama Lipogems. I benefici del trattamento sono dovuti all’effetto lubrificante del tessuto adiposo, che si avverte subito, mentre le cellule mesenchimali attivano una risposta antinfiammatoria antidolorifica e stimolano la riparazione cellulare. Queste infiltrazioni richiedono meno di mezz’ora in anestesia locale e comprendono una liposuzione, con prelievo di una modica quantità di grasso corporeo omologo dall’addome o dalle cosce.