Esistono app ormai in grado di assecondare ogni tipo di richiesta, anche app per individuare tempestivamente il disagio psichico di bambini e adolescenti. È sul fronte delle nuove tecnologie che si apre l’orizzonte del trattamento di condizioni quali ansia, depressione, disturbi dell’attenzione.

Dal convegno organizzato a Roma da Fondazione Child con Telefono Azzurro il professor Ernesto Caffo, ordinario di neuropsichiatria infantile all’Università di Modena, ha lanciato l’appello: «I social media permettono ai giovani di essere più diretti, di non essere riconosciuti. Sui profili e in chat narrano delle loro sofferenze senza doversi interfacciare. Il tema è ora come raccogliere queste richieste di aiuto e trasformarle in una risposta. Stiamo lavorando su questo per ottenere risultati sempre più importanti nei prossimi anni».

Alessandro Malpelo

QN Quotidiano Nazionale

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